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Fermo: “Energia a Fermo” un sostegno concreto per le famiglie per contrastare la povertà energetica. Banco dell’energia e Energean Italy per la prima volta nelle Marche


Il progetto “Energia a Fermo” è diviso in due parti: la prima parte riguarda il supporto alle famiglie in difficoltà. In termini pratici, sarà messo a disposizione un plafond di 45.000 euro per pagare le bollette di luce e gas di qualunque gestore energetico. L’altra azione concerne la formazione. I TED (tutor per l’energia domestica), volontari o dipendenti comunali e dell’ambito che hanno ricevuto una formazione specifica, forniranno alla cittadinanza gli strumenti per diminuire i consumi dell’energia elettrica con l’adozione di accorgimenti e comportamenti virtuosi nell’utilizzo degli elettrodomestici.
“Sono molto grato a questa partnership che ha pensato a mettere in pratica questo progetto delicato a Fermo – dice il Sindaco Paolo Calcinaro – Il progetto non garantisce solo un sostegno economico alle famiglie che faticano a pagare le bollette, ma anche l’educazione alla consapevolezza nell’utilizzo delle utenze domestiche”. La necessità di un progetto di questo tipo nasce dalla difficoltà di sempre più famiglie nel pagare le bollette. Calcinaro dichiara che l’amministrazione aveva già messo in atto delle manovre per ridurre i consumi di energia elettrica in città, anche a fronte dell’aumento dell’anno scorso delle tariffe di luce e gas, e così facendo i consumi sono stati dimezzati.
“C’è sempre stata attenzione da parte dell’amministrazione per queste situazioni delicate – dice l’assessore con delega alle politiche sociali Mirco Giampieri – Ma questa rete sociale è un valore aggiunto per andare avanti. Grazie al progetto saremo in grado di aiutare più di 100 persone e di sensibilizzare sull’uso dell’energia elettrica. Partiamo dai bambini a scuola”.
A dare un aiuto al progetto ci pensa la Caritas diocesana, che da sempre si occupa di politiche abitative, di inclusione nella società e nel mondo del lavoro. Come dice Barbara Moschettoni, direttrice di Caritas Diocesana di Fermo, “alle famiglie non serve l’assistenzialismo, ma devono essere capaci di ripartire in autonomia”. Attraverso l’ascolto, la Caritas ha fornito una panoramica delle criticità sul territorio, fondamentale per impostare il piano d’azione del progetto. Anche la Caritas crede molto nell’importanza della formazione, “l’input per dare valore all’aiuto che le famiglie ricevono”.
Prende poi la parola Marcella Semenza, responsabile sostenibilità Energean Italy. La dottoressa Semenza sottolinea l’importanza della partnership, uno degli obiettivi dell’Agenda 2030. Proprio sulla partnership si basa il progetto “Energia a Fermo", che ha creato una sorta di “catena energetica” che non consuma energia, ma la trasforma. Proprio come avviene con l’energia elettrica, anche il lavoro e l’impegno dei partner porteranno a dei risultati importanti per le famiglie che necessitano di aiuto. “Come azienda quello che vogliamo fare è essere attori di un cambiamento, anche attraverso l’educazione. Per questo abbiamo collaboriamo con la Fondazione Banco dell’Energia” conclude Semenza.
La parola passa quindi a Silvia Pedrotti, responsabile Fondazione Banco dell’Energia. Ci sono famiglie, racconta Pedrotti, che non possono accedere all’illuminazione e al riscaldamento e non hanno un pc o un cellulare. “Noi oggi parliamo di povertà energetica, ma dovremmo parlare di giustizia energetica, ovvero garantire a tutti di accedere a questi servizi primari” spiega. I dati sulla situazione economiche delle famiglie italiane non sono incoraggianti: il 7,5% delle famiglie italiane vive in povertà assoluta e l’8,5% in una situazione di povertà energetica (fonte OIPE).
Da tutto questo nasce “Energia a Fermo” che coinvolge non solo il comune ma tutto l’Ambito Sociale Territoriale XIX. Il progetto mira a informare tutta la cittadinanza, non solo i più fragili, all’educazione energetica. Tutti dovremmo essere in grado di saper leggere una bolletta, conoscere il funzionamento degli elettrodomestici e molto altro.
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