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Violenza di genere a Fermo, come possiamo tutelarci e quali provvedimenti giudiziari possono subire gli aggressori?

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di Alessia Palloni

fermo@vivere.it


A fare il punto sulla situazione, dopo alcuni casi in Provincia è il Dottor Francesco Costantini della sezione anticrimine di Fermo, impegnato nell’ufficio misure di prevenzione per questa tipologia di reato. La violenza di genere, alla base di troppi casi di cronaca nera su tutto il territorio nazionale, è un argomento molto sentito fortunatamente da alcuni anni.

I casi di violenza di genere si possono identificare attraverso diverse fattispecie: come minacce persecutorie, violenza domestica, revenge porn, e molto altro. Per tutelare tutti coloro che hanno subito questo tipo di abusi (nell’80% sono donne), e contemporaneamente per convincere a rivolgersi alle forze dell’ordine, nel 2009 venne introdotto lo strumento Ammonimento del Questore nei confronti del persecutore. Questo strumento consente alla vittima di esporre il fatto al Questore entro sei mesi, e chiedere un’istanza di ammonimento per persecutore/stalker. Le tipologie di reato per cui per cui si può andare in contro ad un ammonimento sono 3: stalking, violenza domestica e cyber bullismo.

Ma in cosa consiste l’ammonimento? A livello formale è poco più di un rimprovero, ma può condizionare molto l’esistenza di chi lo subisce in quanto non ha una durata prestabilita, ma accompagnerà il persecutore per tutta la vita. Se si vuole chiedere un porto d’armi, ad esempio, difficilmente verrà concesso. Se si vuole entrare nella vigilanza locale, sarà molto complicato, idem se si vuole diventare addetto di controllo ai locali (il cosiddetto buttafuori). “L’ammonimento ha eccezionale efficacia sull’incensurato, decisamente meno per il pregiudicato”, spiega Costantini.

In molti casi una vittima di violenza di genere può non avere la forza per denunciare, dato che spesso il maltrattante è un membro della famiglia, per questo gli ammonimenti risultano molto efficaci.

Nei primi 8 mesi del 2023 abbiamo superato tutti gli ammonimenti del 2022, totale: 27

+41% nel primo trimestre 2023 ammonimenti a livello nazionale, la Provincia di Fermo è in linea con l’andamento.

L’ammonimento è perpetuo ma non ci sono conseguenze maggiori, tutte le misure di prevenzione hanno una scadenza, la più grave è la sorveglianza speciale, di cui il Questore è proponente, che può durare da uno a 5 anni, ma è conseguenza estrema. Il Daspo arriva ad un massimo di 10 anni, il Foglio di via obbligatorio arriva a due anni. Per quanto riguarda l’Avviso orale, nel prossimo ddl si propone la richiesta di revoca se in 3 o 5 anni ti sempre comportato bene e hai seguito percorso psicologico.

Ad oggi moltissimi ammonimenti sono stati applicati a soggetti violenti grazie alle segnalazioni dei vicini che sentono liti, suppellettili sbattere, quindi velocemente arriva la pattuglia che esegue gli accertamenti necessari.

Tutti i dati relativi a questi interventi sono immagazzinati all’interno della banca dati Scudo, che monitora le azioni per violenza domestica. Per violenza domestica si intende una violenza episodica a livello fisico, sessuale o psicologico, “Diverso l’iter per la violenza sessuale dove la donna ha un anno per denunciare, tempo necessario per superare il percorso di sofferenza necessario”, continua Costantini. Per quanto riguarda la denuncia di una violenza sessuale, il legislatore ha deciso di allungare l’arco di tempo per denunciare ad un anno, perché la donna va ad intraprendere un percorso di sofferenza, tuttavia rende difficile l’onere probatorio per la polizia giudiziaria.

I dati dimostrano che le donne si fidano di più e gli operatori sono più attivi, nel 2022 da gennaio a giugno 38 codici rossi, la squadra di Fermo ha trattato 38 casi.

Le violenze di genere sono da ricollegare all’idea di possesso radicata in moltissimi soggetti, e che sfociano nel momento in cui una relazione finisce, e uno dei due non si rassegna alla perdita dell’altro, nel caso del reato di stalking ( con decine di messaggi nel cuore della notte, appostamenti nei luoghi frequentati dalla vittima, anche fuori dal suo logo di lavoro), i maltrattanti sono quasi sempre italiani. Per quanto riguarda le violenze fisiche che molte donne, molte anche straniere, subiscono nelle loro abitazioni, subentra il problema culturale, le violenze vengono accettare dai membri della famiglia ed incoraggiate se la donna non si comporta secondo i canoni prestabiliti dalla società o dalla religione.

Il 1° Dicembre del 2022 è stato firmato il Protocollo Zeus: guarda ai maltrattanti e cerca di agire su coloro che sono stati destinatari di provvedimento, non solo attenzione a vittime. Attraverso l’invio degli abuser ad un ente onlus di San Benedetto del Tronto che ha predisposto un percorso di natura psicologica per revisione del vissuto del persecutore, per curare quei meccanismi perversi che portano molti uomini a considerare le donne pura merce da picchiare, violentare e uccidere, come accade in troppi casi di cronaca.


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Alessia Palloni




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