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Fermo: Al Conservatorio Pergolesi le dimissioni del direttore Nicola Verzina, tra sanzioni disciplinari e un caso ancora aperto. Il presidente Giostra: «situazione grave, ma nessun problema per le funzioni del Conservatorio»

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di Danilo Monterubbianesi

fermo@vivere.it


Rese note questa mattina in conferenza stampa le dimissioni del direttore del Conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo Nicola Verzina, annunciate tramite una lettera dello scorso 28 luglio con effetto immediato. La decisione sarebbe arrivata «a seguito della notifica di un provvedimento disciplinare ricevuto dal Mur, per dovere morale, per rispetto dell’istituzione e dei colleghi», come dichiara lo stesso in una nota. «Allo stato di fatto la situazione è critica – dice il Presidente Igor Giostra – perché ci ritroviamo senza direttore a poco più di un mese dalle elezioni del Consiglio e con un grave danno di immagine per il conservatorio, nonostante la problematica non intacchi in alcun modo l’integrità amministrativa e le funzioni didattiche».

Il caso, complesso e dai provvedimenti ancora impugnabili, oltre al già direttore coinvolgerebbe anche due docenti, di cui uno sanzionato con 10 giorni di sospensione dall’incarico per aver richiesto – senza poi concretizzare – profferte di denaro, mentre per l’altro è stato notificato il licenziamento, causa l’aver impartito lezioni private a pagamento a studenti stranieri ai fini del superamento delle prove d’ingresso. «Queste sanzioni – spiega Giostra – riguardano fatti temporalmente marginalizzati e risalenti al solo 2017», quando, dopo le dichiarazioni di una studentessa cinese, l’allora presidente Carlo Verducci comunicò, prima internamente e poi al Mur, la presenza di tali problematiche. A seguire poi la partenza delle indagini interne e del procedimento penale di mano della Procura della Provincia di Fermo, quest’ultimo conclusosi con l’archiviazione.

In ciò l’accusa all’ex direttore Verzina risiede nell’aver omesso l’attuazione del procedimento di verifica degli illeciti, «essendo stato egli a conoscenza di questi comportamenti emersi delle indagini interne», sempre dalle parole del presidente. Accusa concretizzatasi il 25 luglio di quest’anno nella sospensione dall’incarico per 30 giorni di Verzina, scelta con cui si trova in profondo disaccordo: «Considero profondamente ingiusto il provvedimento subìto – continua lo stesso nella nota descritta in precedenza – in quanto sono stati ignorati tutti i chiarimenti e le corpose prove documentali agli atti del Conservatorio e da me prodotti a dimostrazione della mia estraneità agli addebiti contestati […]. Impugnerò il provvedimento subito davanti ad un giudice per una equa valutazione della mia posizione».

In un quadro giudiziario ancora aperto lo stato di fatto è quello di un «Conservatorio senza direttore», dice Giostra: un problema enfatizzato dall’imprecisione dello statuto sulla posizione del vicedirettore, il quale, secondo buon senso, avrebbe tutto il diritto di adempire alle funzioni di direttore, soprattutto di fronte a un tale scenario; ma dalle righe del documento si evince come l’incarico sia solo una nomina fiduciaria del direttore, senza chiarire sulla possibilità di compiere funzioni di vicariato. Viatico fondamentale sarà la risposta del Mur alla situazione – rallentata al momento dalle ferie di molti dipendenti – dalla quale si avranno delucidazioni sulle possibilità del vicedirettore o, in extremis, un procedimento di commissariamento per il Consiglio Accademico della scuola.








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