intervista
Lisa Manara: "Per 'Lasciami Cadere', Morandi mi ha fatto i complimenti e in estate sarò a Pedaso in Jazz


Uscito il 5 maggio su tutte le piattaforme musicali e in Radio, “Lasciami Cadere” il nuovo singolo di Lisa Manara, sta riscuotendo un buon successo di pubblico e di critica ed é il primo brano, scritto ed interpretato dalla cantante romagnola, di una serie che seguirà e andrà a completare un EP di prossima uscita.
"LASCIAMI CADERE rappresenta per me un brano iniziatico, un lasciarsi andare verso quel nuovo che segna, allo stesso tempo, un eterno ritorno” , racconta Lisa, “Non soltanto perché è la prima uscita di un brano scritto da me, ma perché richiama due temi importanti: da una parte il rapporto con il padre, figura fondamentale per la crescita di una bambina; dall’altra la presenza del pianoforte che volevo fosse protagonista, strumento con il quale compongo e grazie al quale ho incontrato la musica all’età di 4 anni”.
Ciao Lisa, allora finalmente ci siamo, il momento che aspettavi e aspettavamo da un po’ di tempo é arrivato, il tuo primo singolo, Lasciami Cadere, é uscito. Ce ne vuoi parlare?
Si sono davvero felice, è già un regalo molto grande per me l’uscita di questo singolo. “Lasciami cadere” rappresenta un brano iniziatico, un lasciarsi andare verso il nuovo e allo stesso tempo un “eterno ritorno”, una chiusura e apertura di un cerchio, non soltanto perché è la prima release di un brano scritto da me ma perché richiama due temi che ritornano nella mia vita: da una parte parlando del rapporto con il padre, che rappresenta una figura precipua per la crescita di una bambina, ovvero è il primo sguardo del mondo esterno che una ragazza sente su di sè. C’è poi anche il pianoforte, lo strumento con cui ho incontrato la musica all’età di 4 anni, e con cui tuttora compongo i miei brani. Volevo che fosse protagonista della canzone e accompagnasse in modo delicato le parole del testo. Mi piaceva l’idea di recuperare la primordiale natura del brano e vestirlo di pochi ulteriori dettagli per mantenere la sua semplice essenza.
Tu stessa lo definisci: “Un brano personale e autobiografico, dalle immagini volutamente caotiche e frammentate, che rievocano la sensazione vissuta in un dato periodo della vita da un adolescente, per il rapporto ambivalente con il padre”, che é quello più o meno che capita a molti. Per te é stato un periodo duro e impegnativo o l’hai superato presto?
È stato qualcosa di duro e allo stesso tempo necessario per me.
Mi piace poter pensare che ogni cosa che ci accade abbia un perché scritto in qualche anfratto del nostro derma. Mi piace poter pensare che ogni cosa, anche quella più dolorosa abbia un sorriso nascosto che aspetta solo l’occasione di farsi vedere. Tutto ci resta addosso per essere trasformato in qualcosa di più alto, magari in musica o semplicemente un ricordo da raccontare. È così che l’amore di un genitore ti fa sentire questa claustrofobica vicinanza e lontananza allo stesso tempo, un amore che a volte non rispetta le nostre aspettative di figli perché l’unica cosa che vorremmo è poter sentirci liberi di essere, di sbagliare e quindi cadere.
Maturare e diventare adulti credo significhi proprio questo: saper ascoltare ciò che ci muove, quello che scalpita dentro, quello che fa brillare e quello che ci fa male, saperci riflettere in chi ci ha educati ma affrancarsi per poi ritrovarsi. L’ identità è una conquista, un lavoro, l’identità non poggia su nulla ma va costantemente rinfrescata perché non sbiadisca o resti radicata ad idee che non ci appartengono più.
“Lasciami Cadere” e uscito da appena qualche giorno e già sei stata inondata di messaggi positivi e di complimenti. Tra i tanti però ce stata una telefonata di un personaggio importante, che tu conosci bene, che ti ha fatto particolarmente piacere: Gianni Morandi ha ascoltato il brano e ti ha fatto i complimenti. Ci racconti come é andata?
Si, è andata proprio così: il 5 maggio, il giorno dell’uscita del singolo ho mandato un messaggino a Gianni con il link di “Lasciami Cadere” e il giorno dopo mi ha chiamata. Era entusiasta del brano, gli è piaciuto molto, ha voluto sapere se lo avessi scritto io, dove l’avessi registrato e come stessero andando le cose per me! Mi ha fatto dei complimenti, che ho sentito molto sinceri ed ho apprezzato davvero tanto questo gesto da parte sua, perché lo trovo di grande umiltà e umanità. Nel frattempo ci siamo anche raccontati le nostre vite artistiche, come stessero procedendo dopo il tour che feci con lui tra il 2018 e il 2020 e abbiamo parlato tanto anche della situazione attuale della musica italiana. È un legame artistico ed umano che mi piacerebbe portare avanti.
Molti artisti, soprattutto delle ultime generazioni, escono con i primi brani molto presto, poco più che ventenni. Tu ci arrivi ad un’età più matura, é stata una tua scelta, una casualità o cos’altro?
La musica è sempre andata di pari passo con la mia vita, è cresciuta con me, diciamo che non ho saltato tappe, ma se mai le ho prolungate. Quando si sceglie di lavorare con le emozioni non esistono tempistiche giuste per tutti, ma c’è un tempo giusto per ognuno di noi. Il tempo giusto per me credo sia arrivato proprio nell’ultimo anno, avevo bisogno di arrivare a certe consapevolezze e soprattutto bisogno di vivere tanto per raccontare altrettanto. Dietro all’artista ci deve sempre essere l’umano, le sue esperienze e non una fabbrica di canzoni. Per me l’uscita di questo brano è un po’ come nascere una seconda volta, quanto è bello rinascere in primavera e chissà quante volte ancora vorrò rinascere.
L’ho ascoltato molto e devo dire che a me piace tantissimo. E’ un brano sofisticato, elegante, molto ben costruito, che mette a fuoco perfettamente un periodo particolare della tua vita. Ti dico anche che non é un brano facile, di primo impatto e che va ascoltato più volte. Però una volta che ti entra dentro, nella testa, non esce più. Sei d’accordo oppure é qualcos’altro?
Il bello dell’arte credo sia proprio questo poter percepire di un opera un pezzo unico che arriva in quel modo solamente a noi quindi non posso che essere d’accordo.
Nel brano ci sono io e la semplicità che penso mi appartenga. Semplice non vuol dire facile da comprendere. Ma piuttosto riguarda la naturalezza ma la naturalezza non è scontata, perché la natura è così complessa, contraddittoria impenetrabile.
L’uscita di un brano singolo di solito anticipa la pubblicazione di altri brani o un album/EP. Sarà così anche per te?
Assolutamente si, questo brano rappresenta solo il primo ponte che ho costruito per far ascoltare alla gente un po’ di me e creare questo scambio continuo. Sicuramente dopo l’estate arriveranno altri brani e poi album o Ep.
Danilo Bazzucchi
+39 327 2050464
www.lisamanara.com

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