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Fermana, per ripartire serve un gioco di squadra: soci-imprenditori-comune


I soci della Fermana F.C. in questi giorni si sono incontrati con numerosi sponsor, vecchi e nuovi, per conoscere quale sarà l'apporto che gli imprenditori sono intenzionati a dare al club gialloblù per la prossima stagione 2023-24. Non tutti hanno dato una risposta certa, si è trattato più che altro di un giro di orizzonte.
Come abbiamo ripetuto più volte la Finproject (che ha sostenuto in via esclusiva la Fermana negli ultimi dieci anni) non potrà più essere lo sponsor principale, è stata assorbita da Versalis (divisione chimica del gruppo Eni). Nonostante ciò Vecchiola non abbandonerà la Fermana, darà ancora una mano dall'esterno, e ancora non è detto che Versalis non dia di nuovo un contributo, come ha fatto nell'annata che si sta concludendo, ma probabilmente non sarà più dell'entità degli anni passati; il disimpegno sarà graduale, anche se indietro purtroppo non si torna.
Tra oggi e domani i soci si riuniscono e tireranno le somme del budget previsionale che è a loro disposizione in questo momento e sulla base di questo verranno prese le prime decisioni di carattere generale.
Adesso non c'è ancora alcuna certezza, l'unica dovrebbe essere l'iscrizione in serie C che scade tra poco più di un mese; per tutto il resto, a detta dell'amministratore delegato della Fermana, mancherebbero in totale 800mila euro per ripartire e fare il prossimo campionato.
Dice Scheggia: "Puntiamo molto all'evento del 5 giugno (Il Premio Cesarini al Teatro dell'Aquila di Fermo, in cui ci saranno società di serie A, B e C e che sarà seguito da Rai, Sky e Rai Italia, n.d.r.) per allacciare rapporti con società di serie A che possano portare a collaborazioni con il nostro settore giovanile, e magari anche a qualche sponsorizzazione. Speriamo pure che a Fermo vengano assegnate le finali del Campionato Primavera (il "Recchioni" è in corsa e tra pochi giorni dovrebbe arrivare l'ufficialità n.d.r.), sarebbe un'altra bella vetrina e l'occasione per noi per allacciare contatti importanti".
L'interessamento dell'assessore allo sport, Scarfini, in questo periodo si concretizza nell'agevolare incontri tra i soci gialloblù e imprenditori locali ("faccio matching" piace dire a lui). Però ci sono anche tanti altri problemi, spiccioli, ma importanti, come quelli delle strutture.
Allo stadio Recchioni sarà presto risolto il vecchio e antipatico problema dell'allagamento degli spogliatoi quando piove e che ha portato, ad esempio, i funzionari della Procura Federale (che stazionano durante la partita e hanno l'ufficio di appoggio proprio in quel punto) a dire: "la prossima volta dobbiamo venire con l'ombrello?". Una brutta figura per Fermo, se poi arbitri e Lega a volte non rispettano la Fermana, sappiamo quale potrebbe essere il motivo.
Un altro capitolo importante è quello dei campi di allenamento per il settore giovanile su cui si dovrà iniziare ad investire seriamente e a lungo termine se si vuole la sopravvivenza della società. Scarfini (che è anche assessore al bilancio) si sta incontrando con il Fondo di assistenza del Ministero degli Interni, proprietario dell'area ex Cops, per definire un'idea di ristrutturazione che preveda il sintetico su entrambi i campi, oggi ridotti male e inutilizzabili quando piove. Tra l'altro tutte le spese sostenute dal Comune per la manutenzione straordinaria sarebbero scomputate dal prezzo dell'eventuale acquisto dell'area da parte del Comune (col Fondo si sta parlando anche di questo). Intanto quasi tutto il settore giovanile si allena al Postacchini di Capodarco il cui manto sintetico è giunto a fine vita "anche se è ancora omologato per tutti i campionati - dice Scarfini - però è un altro problema presto da risolvere".
Passando alle ipotesi di organizzazione societaria, dal poco che trapela l'attuale direttore generale Tubaldi si sarebbe detto disposto a ricoprire la stessa carica anche per la prossima stagione sportiva, ma non è vero - almeno per ora - che sarebbe pronto a ricoprire anche il ruolo di amministratore delegato, nel caso in cui Scheggia decida davvero di dimettersi per motivi più che altro personali (ha un'azienda da mandare avanti con pochi dipendenti, a cui spesso deve sostituirsi di persona) e motivi familiari (Scheggia vuole avere più tempo per godersi gli affetti di figli e nipoti). In questo caso la carica di amministratore diventerebbe collegiale, cioè spalmata su un consiglio di amministrazione composto presumibilmente dai soci che in tutto sono circa una decina. Scarfini: "Spero che Scheggia resti al suo posto, ha lavorato benissimo e con lui ci si rapporta perfettamente".
Da indiscrezioni, per la direzione generale sono in corso di valutazione anche candidature di professionisti che verrebbero dall'esterno, con qualcuno ci sono stati già incontri riservati, colloqui e ipotesi di progetti sul tavolo. Però tutto ruota intorno al bilancio a disposizione da cui dipendono le scelte perché ogni manager mette sul tavolo un progetto che ha dei costi ben precisi.
Non è più possibile prescindere da un forte investimento sul settore giovanile che, con il lancio di giocatori di proprietà (e non in prestito) nelle serie superiori, deve essere una fonte di finanziamento primaria per la società, sebbene si tratti di un investimento oneroso all'inizio (anche per i campi e le strutture che servono) e che dà i suoi frutti solo in un arco di tempo molto lungo, diversi anni, almeno quattro. Nel frattempo servono altre fonti di finanziamento immediate.
Nell'organico potrebbe tornare Michele Di Bari, che avendo l'abilitazione sia da segretario generale che da direttore sportivo, potrebbe ricoprire i due ruoli (in serie C è obbligatorio averli entrambi con l'abilitazione federale): come si suol dire, due piccioni con una fava, nel panorama della forte riduzione del bilancio che la Fermana sarà costretta ad operare l'anno prossimo e che vedrebbe il ds Andreatini in partenza.
Alla luce di tutto ciò è ancora prematuro parlare di questioni tecniche, di allenatore o addirittura di giocatori. Buio completo su Protti, le quotazioni per una sua riconferma sembrano scese di molto nonostante abbia fatto un ottimo lavoro con una squadra allestita in corsa e all'ultimo minuto, formata per metà da esordienti assoluti in categoria e che soprattutto ha fatto vedere a Fermo per la prima volta dopo tanti anni un bel calcio.
Tutti i calciatori in prestito (sono la maggioranza degli atleti in forza alla squadra canarina quest'anno) torneranno alle loro società di appartenenza che difficilmente li gireranno di nuovo alla Fermana, anche perché quest'anno hanno fatto molto bene e quindi saranno valorizzati dai loro club; sono pochi i giovani che quest'anno erano di proprietà del club di viale Trento, anche da questo punto di vista occorrerà un cambio di politica, meno prestiti e puntare come minimo alle comproprietà, ma per poterlo fare occorre più forza contrattuale e buoni rapporti con le società di serie A e B mentre fino allo scorso anno la Fermana si è appoggiata sul solito giro di procuratori e i risultati disastrosi sono davanti agli occhi di tutti: hanno fatto più gli interessi loro che quelli della Fermana. A quanto pare Vecchiola & c. finalmente lo hanno capito e hanno deciso di percorrere nuove strade, i due prossimi eventi di giugno potrebbero essere la prima occasione per cambiare stratregia.
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