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Sant’Elpidio a Mare: al Giusti la lezione-spettacolo di Cesare Catà sul mito di Lancillotto e Ginevra

2' di lettura 28/03/2023 - Cesare Catà è tornato venerdì sul palco dell’Auditorium Giusti con una nuova lezione-spettacolo dedicata al mito di Lancillotto e Ginevra e al concetto di corteggiamento.

“Ginevra ne vale la pena” è il titolo della nuova lezione-spettacolo di Cesare Catà, proposta in anteprima venerdì sera all’Auditorium Giusti di Sant’Elpidio a Mare, nell’ambito della stagione targata Lagrù. Seguendo il format ormai consolidato della lezione-spettacolo, di cui il filosofo e performer sangiorgese è maestro indiscusso, Catà ha portato in scena il mito di Lancillotto e Ginevra. Il racconto del performer, naturalmente, non si è limitato però alla semplice narrazione delle vicende che tutti noi conosciamo: in un viaggio tra letteratura, storia, filosofia e linguistica, Catà si è infatti servito della sfortunata storia tra i due amanti per arrivare al concetto di corteggiamento, vero fulcro dello spettacolo. Attraverso la storia di Artù, Ginevra e Lancillotto, viene così tracciata l’evoluzione del concetto di corteggiamento dall'antichità fino alla moderna era della digitalizzazione.

La storia di Artù è una storia antichissima, che inizia a circolare in Occidente già nel sesto secolo e che trova ampia diffusione con i trovatori medievali e con figure quali Chrétien de Troyes, nel XII secolo, diventando una delle leggende più note del mondo occidentale, come spiega Catà nel corso dello spettacolo; la storia, però, come accennato in precedenza, non viene proposta in maniera didascalica, ma presentata come lo spartiacque fondamentale per la nascita del concetto di corteggiamento così come lo conosciamo oggi. “È quando questa storia inizia a essere raccontata che tutto cambia”, spiega Catà in uno dei momenti iniziali della performance. È infatti la figura di Artù, abile nella spada quanto nell’uso del linguaggio, a ricoprire di una nuova importanza il linguaggio, mostrando quanto sia potente ed efficace, al punto da poter essere utilizzato per conquistare una donna. Quando l’uomo realizza infatti che la donna è un essere angelicato raggiungibile solo diventando cortesi, ovvero gentili e abili nell’uso del linguaggio, come coloro che appartengono alla curtis, che nasce il corteggiamento.

Per tutta la performance Catà, oltre a riconfermarsi un eccellente oratore in grado di intrattenere il pubblico con temi inusuali per un teatro come la letteratura, la filosofia, la linguistica, ha mostrato sul palco anche eccellenti doti di stand up comedian: particolarmente spassose, in questo senso, le ricostruzioni del moderno corteggiamento marchigiano, durante le quali Catà ha ironizzato sui metodi di corteggiamento “poco cortesi” dei marchigiani, simulando, ad esempio, gli approcci in discoteca tra passi di danza e vocalizzi decisamente poco gentili. Momenti di ilarità che la platea ha mostrato di apprezzare molto, così come d’altronde l’intera performance, salutata in chiusura da un lungo e soddisfatto applauso, che ancora una volta riconferma la bravura del poliedrico Cesare Catà.

[foto di Elena Bartolucci]








Questo è un articolo pubblicato il 28-03-2023 alle 06:14 sul giornale del 29 marzo 2023 - 412 letture

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