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Porto San Giorgio: “il progetto per il lungomare è una bruttura”, le associazioni chiedono risposte al Comune

3' di lettura 28/03/2023 - Il taglio delle tamerici e la doppia fila di parcheggi sono gli argomenti da discutere e sui quali si chiede all’amministrazione comunale di intervenire, anche in luce dei rilievi effettuati dalla Regione Marche.

Sono sei le associazioni che si stanno mobilitando affinché cambi il progetto che vede coinvolto il lungomare sud di Porto San Giorgio: il Comitato per la mobilità dolce, il Comitato per la salvaguardia di Viale Cavallotti e del verde, FIAB, Italia Nostra Fermo, Legambiente Fermo e la Società Operaia G. Garibaldi.

Proprio la sede di quest’ultima ha ospitato oggi la conferenza stampa per affrontare le problematiche della situazione attuale. “Da un anno ci battiamo per cambiare un progetto che ormai è agli sgoccioli – afferma Luca Romanelli – e chiediamo accoglimento delle richieste che facciamo”. I rappresentanti delle associazioni hanno già interloquito con i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, ma senza avere risposte, per cui è stata indetta una petizione online che ha ottenuto più di 1200 firme di sangiorgesi e frequentatori della città che non appoggiano il progetto presentato dal Comune. “Ci dispiace constatare questa incapacità di ascolto e di intervento anche da parte dell’opposizione” prosegue Romanelli.

I problemi del progetto riguardano principalmente due fattori: il rispetto del verde pubblico e gli spazi, troppo ridotti, per la mobilità dolce a fronte di due file di parcheggi auto. “Sono fattori importanti, in contrasto con le iniziative di tutte le città costiere che invece salvaguardano il patrimonio arboreo cittadino, che è bene fondamentale per l’ambiente”. Il taglio delle tamerici, infatti, sarebbe un “grave fallimento per tutta la città”, dichiara Luigi Silenzi, che a seguito di indagini è arrivato al punto di sostenere con certezza l’infattibilità di una procedura come il trapianto delle piante: “contrariamente a quanto affermato dall’amministrazione, non è possibile effettuare il trapianto poiché le radici di alberi così longevi (hanno circa 50 anni) sono troppo ampie e si dovrebbero effettuare buche di enormi dimensioni, per cui queste piante, che sono ancora vitali, rischiano di essere abbattute”.

La costruzione di due file di parcheggi è considerata all’unisono una “bruttura estetica”. A questo le associazioni hanno trovato un’alternativa valida: chiedono di togliere una fila di parcheggi, salvare così le piante e consentire un percorso pedonale e ciclabile all’altezza della vocazione turistica e ambientalista della città. “Sono molti i luoghi in cui poter parcheggiare – suggerisce Romanelli – come l’area dell’ex mercato ittico e del depuratore, che già basterebbero per ottenere circa 300 posti auto e raggiungere comodamente la spiaggia con un trenino o a piedi”. Nella proposta di modifica del progetto le associazioni hanno anche valutato la circolazione di piccoli mezzi utili per la pulizia e per l’approvvigionamento degli stabilimenti, che potrebbero circolare comodamente senza l’obbligo di tagliare il verde. “Tagliare il verde – afferma Roberto Macerata – è in contrasto con qualsiasi progetto che ha pretesa di essere al passo coi tempi, visto che la tendenza è quella di essere eco-green oltre che eco-sostenibili”.

Maurizio Mattioli tiene a precisare che “non c’è la volontà di ostacolare il progetto proposto dall’amministrazione comunale ma di aiutare la stessa a migliorarlo e renderlo in linea con il benessere dei cittadini. Ci dispiace che venga meno il rapporto tra l’amministrazione e le esigenze dei cittadini in quanto finora non ci sono stati né dialoghi né risposte”.

Domenica 2 aprile è prevista una manifestazione pubblica nei pressi del lungomare sud per incontrare e sensibilizzare i cittadini.


di Marina Mannucci
redazione@viverefermo.it







Questo è un articolo pubblicato il 28-03-2023 alle 16:26 sul giornale del 29 marzo 2023 - 266 letture

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