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Pedaso: la Sagra delle Cozze riceve la certificazione di “Sagra di Qualità”

3' di lettura 28/03/2023 - Il commento del Sindaco Berdini: “Raggiunto un ottimo risultato. Pedaso può festeggiare ora questa vittoria con coloro che hanno reso possibile tutto ciò, ovvero i volontari”.

Non si fa attendere l'orgoglio del primo cittadino in merito a tale riconoscimento: “Pedaso diventa adesso – le parole di Berdini – il terzo comune marchigiano ad essere insignito di tale marchio, dopo Montelupone e Montecassiano. Che sia questo l'impulso per tante altre pro loco ad attivarsi per tale certificazione”.

La consegna effettiva della targa è avvenuta lunedì 20 Marzo a Roma, Palazzo Madama, presso il Senato della Repubblica; a riceverla tra le mani la delegazione della pro loco pedasina composta dal Sindaco, dalla tesoriera Maria Vittoria Maranesi, da alcuni ex presidenti della stessa pro loco e dall'attuale presidente Vittorio Asuni, che così commenta: “C'erano altre diciassette sagre ad essere premiate. Per quanto ci riguarda, la nostra manifestazione si è resa possibile grazie alla collaborazione con le associazioni sportive del territorio e anche la croce verde. Una sagra come questa impiega dai cento ai centotrenta quintali di cozze rigorosamente provenienti dal mare Adriatico e accoglie, nei suoi quattro giorni di Agosto, circa quattromila persone per un ricavo totale di decine di migliaia di euro”.

Se è vero che il ricavo può risultare una somma importante, che la stessa tesoriera assicura viene investita in altre attività per il territorio come gli eventi estivi, ma anche per altre iniziative come quella di Calice al Borgo che raccoglie alcune aziende vinicole della vallata dell'Aso o quella delle visite alla centrale elettrica in pieno stile Liberty di Pedaso, che porta la firma dell'architetto milanese Piero Portaluppi, il costo dell'organizzazione è altrettanto oneroso e si esaurisce con un netto da reinvestire, alla fine, del venti per cento sull'incasso. “Ogni anno, per una nuova edizione, - le parole di Maranesi – dobbiamo richiedere tutte le autorizzazioni, dalla somministrazione cibo e bevande alla Siae per l'intrattenimento. Un ruolo importante, però, a nostro favore, lo giocano i volontari che ogni anno ci danno una mano a far funzionare bene questo evento”. A parlarci dei parametri di giudizio e della modalità del rilascio della certificazione è ancora Maranesi: “Il processo è molto lungo. Durante i quattro giorni di svolgimento della manifestazione abbiamo ospitato l'ispettore capo Rino Furlan dell'Unpli affinché verificasse che tutto fosse a regola d'arte, dalle numerose autorizzazioni comunali al piano di emergenza, passando per alcuni certificazioni di conformità inerenti i servizi, le bombole del gas, la sicurezza e l'antincendio mediante personale addetto, le schede tecniche dei prodotti chimici impiegati, il controllo meticoloso della cucina, come l'haccp e la verifica dell'acciaio delle pentole, così come il controllo delle barriere architettoniche per disabili e il settore della differenziata”.

La Sagra, però non è solo cozze. Volontà di tutti gli organizzatori è quella di promuovere altri prodotti del territorio, come la cipolla rossa piatta di Pedaso, ingrediente fondamentale per la salsa di condimento delle cozze, e la dimensione vinicola con vigneti di terre limitrofe. Insomma, giunta ormai alla sua cinquantasettesima edizione (2023), la manifestazione pedasina, a detta dello stesso facilitatore della serata il giornalista Paolo Marconi, può assumere tranquillamente il titolo di Sagra della Quantità, oltre che quello assegnato di qualità, sottolineando come il traguardo raggiunto possa essere uno stimolo alle presenze turistiche nel territorio durante il periodo estivo. A dare conferma di ciò è il presidente regionale Pro Loco Marco Silla, di concerto con il presidente provinciale Quinto Sagripanti, i quali concludono: “Con questa assegnazione abbiamo alzato il livello dei nostri eventi. Che sia questo l'apripista per altre manifestazioni del nostro territorio. Un altro candidato a questo riconoscimento? Sicuramente Campofilone con la Sagra dei Maccheroncini”.


di Luigi De Signoribus

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