Porto San Giorgio, GD: "Consulta dei Giovani: quali le modalità di formazione? Ancora una volta si tratta la cosa pubblica come cosa propria"

3' di lettura 18/03/2023 -

Apprendiamo solamente attraverso i social che l’amministrazione comunale di Porto San Giorgio ha provveduto ad istituire la Consulta dei Giovani. Quando si fa qualcosa per i giovani e per il loro coinvolgimento è sempre una cosa positiva. Ci preme tuttavia sollevare diverse perplessità e dubbi: con quale criterio e secondo quale regolamento si è formata? Come mai non c’è stato alcun avviso pubblico da parte dell’assessore Lanciotti rivolto a tutti i sangiorgesi tra i 16 e i 30 anni come avvenuto in passato? Secondo il regolamento la Consulta dei Giovani si rivolge ai giovani tra i 16 e i 30 anni che, previa richiesta scritta presentata all’amministrazione, hanno diritto a partecipare all’Assemblea della Consulta, per poi eleggerne il Direttivo. Sono arrivate delle proposte al riguardo? Forse ci siamo persi un passaggio in consiglio comunale in cui veniva stralciato il regolamento? I nuovi membri che ne fanno parte da poche ore come sono venuti a conoscenza della sua istituzione se non c'è stata alcuna comunicazione nei canali istituzionali? Sollevare dei dubbi è legittimo, trarre alcune conclusioni è doveroso. È più che verosimile che ci troviamo difronte, ancora una volta, all’ennesima “privatizzazione” della cosa pubblica da parte di questo governo cittadino di centrodestra. È ancora più verosimile che il sindaco e i suoi collaboratori considerino la partecipazione solo uno strumento per allargare il loro consenso politico sulla città. Siamo sicuri che ci sono tantissimi ragazzi e ragazze che avrebbero voluto e vorrebbero tuttora partecipare attivamente alla vita politica e sociale della nostra città. Questa sarebbe stata una grande occasione per loro. Nei due precedenti mandati l’assessore del ramo, Francesco Gramegna, ha sempre teso la mano verso questo tipo di iniziative, aggiornando, tra l’altro, dopo sedici anni, il regolamento suddetto. Nelle passate esperienze, questa attività veniva sempre estesa a tutti senza creazione di gruppi ristretti e largamente pubblicizzata attraverso i canali di comunicazione istituzionali. Nessuna critica ai giovani che ne hanno aderito ai quali va tutta la nostra ammirazione e sostegno. La questione non è di merito ma di metodo. Quando si parla dei giovani bisogna farlo con cognizione di causa perché tra il coinvolgere e l’escludere il passo è breve ma il danno è grande. Ci rammarica constatare che questa maggioranza vada per conto suo, invadendo, come accaduto in primis con la Proloco cittadina, associazioni ed istituzioni trattandole come appendice della maggioranza. La democrazia vive di confronto. Perché nelle istituzioni o nelle associazioni mettono tutti amici? Hanno paura? Il sindaco ha bisogno di sentirsi protetto? La consulta dei giovani deve essere una massima rappresentazione del mondo giovanile nella sua complessità, altrimenti diventa la consulta degli amici. È legittimo che gli amministratori consultino i ragazzi che sono loro amici, ma non dicano che quella è la consulta prevista dallo statuto comunale!






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-03-2023 alle 09:28 sul giornale del 19 marzo 2023 - 84 letture

In questo articolo si parla di attualità, comunicato stampa

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve https://vivere.me/dYaA





logoEV
logoEV
logoEV
qrcode