Alessandra Peretti, la scrittrice che ama animali e natura. “Juan Carrito, una vita da star” il suo nuovo libro

6' di lettura 18/03/2023 - Uscito da poco, racconta l’incredibile storia dell’orso marsicano Juan Carrito, diventato una star sul web grazie alla sua simpatia e umanità. Alessandra: “Una storia dolce e struggente. Ripercorro la sua vita dai primi giorni nel Parco Nazionale d’Abruzzo alla tragica morte, raccontando tutto attraverso gli occhi dell’orso”. Dopo premi, riconoscimenti e traguardi, questo è il secondo libro per la scrittrice amandolese.

“Il ragazzo di sfarà” cantava De Gregori nell’82 e prendendo in prestito questo verso e parafrasandolo, potremmo dire che calza a pennello con la nostra Alessandra Peretti, scrittrice emergente di Amandola tra le più apprezzate del momento. La ragazza classe ’85 si farà, anzi si sta già facendo e sta riscuotendo un meritato successo tra traguardi letterari, prestigiosi riconoscimenti ed il significativo premio nazionale ricevuto lo scorso anno in Campidoglio grazie al suo libro ‘Un destino sibillino’. Insomma, Alessandra ha tanto talento e questi risultati lo confermano.

Dopo poesie a fiumi e racconti dedicati ai suoi amati Monti Sibillini, nelle scorse settimane è uscita la sua ultima fatica, stavolta dedicata ad un unico, eccentrico ed eclettico protagonista, l’orso marsicano Juan Carrito. Il nuovo libro di Alessandra si chiama “Juan Carrito, una vita da star” e racconta la dolce e struggente storia dell'orso marsicano del Parco Nazionale d’Abruzzo, diventato famoso sul web grazie alle sue simpatiche ed amorevoli scorribande nei vari ‘paeselli’ del centro Italia.

Sicuramente molti lettori conosceranno gli episodi di questo simpatico animale, che tra passeggiate nei centri storici, saluti ai turisti e ingressi nei ‘negozietti’ locali, si era fatto amare incondizionatamente da tutti. Difeso e protetto dalle guardie del Parco Nazionale, al quale avevano concesso una particolare libertà vista la sua natura così umana, Juan Carrito, sfortunatamente, è morto lo scorso gennaio, investito in strada. “Il mio libro ripercorre la straordinaria, dolce e infine struggente vita di Juan Carrito, il tutto raccontato dal suo punto di vista. Attraverso gli occhi dell’orso” esordisce Alessandra.

Quindi hai vestito i panni del simpatico orso. Ma come si fa a scrivere un libro, immedesimandosi in un animale? “Ho cercato di provare la massima empatia e partecipazione per quella che è stata la sua esistenza. Volevo pensare e scrivere immaginandomi come lui aveva vissuto determinati momenti e particolari situazioni. Non è stato facile, perché in questi casi è normale che il mio punto di vista, quello di essere umano, cerchi di venir fuori, però impegnandomi nel provare quello che l’orso ha provato e sentito, credo di essere riuscita nel mio intento – racconta la scrittrice – fin da piccola ho sempre adorato gli animali e ogni volta che me ne trovo uno davanti, inconsciamente, cerco di mettermi nei suoi panni. Mi piace questa sorta di gioco e nel libro l’ho fatto in ogni pagina che ho scritto, provando anche tristezza e dolore, ad esempio nel momento della morte”.

Un libro scritto con profondo trasporto e tanta partecipazione. Un’opera che ti è nata da dentro? “In un certo senso sì. Fin dalle prime notizie che giravano sui media riguardo le simpatiche vicende di Juan Carrito, mi sono subito immedesimata nella sua storia. Ero divertita e tanto incuriosita dal fatto che un animale avesse deciso di vivere in quel modo, in barba alle leggi della natura, vivendo tra borghi e boschi, tra cespugli e passeggiate in Paese. Insomma, Juan Carrito dal primo all’ultimo giorno ha voluto vivere in libertà. Ovvio, questo gli è stato concesso grazie al grande lavoro di supervisione e controllo messo in atto dalle guardie del Parco, che seguivano passo-passo ogni suo spostamento, svolgendo un servizio ottimale – sottolinea Alessandra – seguendo la sua vita, tra video web e servizi in tv, per me era come scattato un ‘imprinting’ ed è stato naturale raccontare la vicenda”.

Una storia per tutti, da grandi a bambini. Una storia ricca di libertà. Una storia che tocca nel profondo. “A mio avviso è un libro per tutte le età, per chi ama la natura, ma anche per chi vuole conoscere nuove realtà. Il libro è nato lo stesso giorno che Juan Carrito è venuto a mancare. Dopo la notizia della sua morte, ho iniziato subito a scrivere, documentandomi e raccogliendo testimonianze. Ho lasciato indietro altri lavori per dare seguito alla sua vicenda – spiega la scrittrice amandolese – Il mood che uso nel libro è innocente, dolce, tenero, come era l’indole dell’orso, c’è quasi un’atmosfera di favola. Non ho voluto far trapelare niente di negativo, perché l’orso, nel suo rapporto con l’uomo, è stato sempre docile e amichevole. Anche il momento della morte, dove, sono sincera mi sono commossa mentre scrivevo, ho scelto di descriverlo come un temporaneo istante di buoi, durante il quale lui immagina di svegliarsi dopo poco e tornare alla sua amata libertà, magari in un'altra location tra boschi, miele e esseri umani”.

Il libro testimonia anche la tua grande passione per la scrittura. Da dove nasce? “A dire il vero, ho sempre scritto fin da bambina. Ho imparato a leggere e scrivere fin dall’asilo e già alle elementari mi cimentavo nelle prime creazioni. Poi, dopo il diploma di ragioneria, mi sono laureata come assistente sociale ed ho continuato a coltivare questa passione. Dopo le prime poesie e qualche racconto, lo scorso anno è uscito il mio primo libro 'Un destino sibillino' ed ora la seconda opera. Nei prossimi mesi pubblicherò la terza fatica letteraria dedicata ad un animale a me molto caro, il lupo”.

Quindi natura, paesaggi ed animali, sono una parte importante della tua vita? “Assolutamente sì. Sono elementi significativi, con i quali, in un modo o nell’altro, vengo a contatto ogni giorno – conclude Alessandra - Vivendo in Amandola, il rapporto con la natura è costante. Sono innamorata di paesaggi e panorami. Fin da bambina frequento la montagna ed ora, che ho una figlia, vado spesso insieme a lei in questi luoghi, per ammirarli e lasciarmi anche ispirare”.

E un consiglio ai giovanissimi che si cimentano per la prima volta nella scrittura? “Se questa è la vostra passione, la prima cosa da fare è avere costanza nello scrivere e grande dedizione nella lettura. Leggendo un libro si possono imparere molte cose ed è solo esercitandosi nella scrittura che si migliora. In più, scrivete di cose che amate e avete a cuore”.

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