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Fermo: il nuovo Prefetto Michele Rocchegiani si presenta. “Il Palazzo del Governo deve essere una 'casa' per tutti i cittadini"


Il nuovissimo Prefetto vanta un curriculum di tutto rispetto. Una carriera lunga 36 anni lavorando per la Squadra Mobile di Roma, la CriminalPol, l’Ispettorato di Pubblica Sicurezza di Palazzo Chigi fino all’ultimissimo incarico alla direzione dell'Ufficio centrale ispettivo.
Quello di oggi è stato un incontro con gli organi di stampa fortemente voluto dal Prefetto. La motivazione è messa in chiaro sin dall’inizio: per Rocchegiani il ruolo della Prefettura è quello che evidenzia un tavolo aperto a ogni esigenza del territorio. In quest’ottica, non solo è importante la sinergica cooperazione con le istituzioni, ma soprattutto l’instaurazione di un rapporto proficuo di ascolto e dialogo con i cittadini affinché abbiano piena consapevolezza di trovare sempre nel Palazzo del Governo una “casa” dei loro diritti e doveri e una sicurezza di trasparenza.
Inizia con queste parole il suo mandato: “È con piena consapevolezza delle mie responsabilità e con emozione che assumo oggi le funzioni del Prefetto di Fermo, ponendomi al servizio del territorio e di una comunità che opera con tenace laboriosità. Voglio cogliere l’occasione per porgere i miei cordiali saluti alle autorità civili, militari e religiose, alle forze dell’ordine, alle amministrazioni locali, alle polizie locali, al comando dei vigili del fuoco, e a tutti i rappresentanti della scuola, della salute e dello sport e alle organizzazioni imprenditoriali dei lavoratori, agli ordini professionali, agli esponenti delle categorie produttive e alle associazioni di volontariato. Ma il mio saluto è diretto alla popolazione tutta”.
E proprio alla popolazione e alle sue esigenze che si rivolge la particolare attenzione del Prefetto. Non solo, Rocchegiani ci tiene subito a chiarire la sua funzione di “interlocutore sempre attento e disponibile” nei confronti dei molteplici protagonisti della scena istituzionale. Dal contributo di tutti, nessuno escluso, il Prefetto si augura di trarre un impulso ulteriore un percorso di crescita e sviluppo per tutta la nostra Provincia.
L’entusiasmo del nuovo Prefetto è palpabile. È la prima volta che si ritrova ad essere un “Prefetto in sede”, e per Rocchegiani questo comporta una carica non solo di responsabilità, ma soprattutto di entusiasmo: “Sono sicuro che riceverò grandi soddisfazioni da questo incarico, nelle Province più piccole come quella di Fermo si riceve una maggiore gratificazione della gente”, spiega.
Nonostante l’entusiasmo, il Prefetto è ben consapevole delle difficoltà della Provincia. Il primo problema è la prevenzione del fenomeno della devianza e del conseguente rischio di infiltrazione della malavita. È vero che normalmente le azioni di prevenzione sono riservate alle forze dell'ordine, ai carabinieri e alla Guardia di Finanza, ma il suo messaggio si rivolge soprattutto ad altre realtà, come le scuole e le associazioni, affinché possano svolgere un’opera quotidiana di manutenzione della cultura della legalità. Un secondo problema riguarda proprio la carenza di organico della Prefettura. Rocchegiani, però, ha bisogno ancora di tempo per comprenderne le criticità.
D’altronde, è il suo primo giorno di lavoro. Si trova ad operare su una Provincia che conosce poco, ma quello che già può notare è l’animo tenace dei cittadini – una “tenace laboriosità”, la definisce – e un grande rispetto delle istituzioni.
Il Prefetto conclude il suo discorso rivolgendosi alla stampa e, indirettamente, a tutti i cittadini: “Voglio coltivare il rapporto con gli organi d’informazione. Sarete voi che mi aiuterete a dimostrare in maniera concreta la bontà delle mie parole”.
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