x

SEI IN > VIVERE FERMO > ATTUALITA'

articolo
Fermo: Il Sindaco Calcinaro: “Il progetto per la ripulitura del fiume Ete Vivo è in attesa dell’approvazione della Soprintendenza Archeologica”

2' di lettura
708

da Barbara Palombi
redazione@viverefermo.it


Il Sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, spiega la situazione di stallo che si è creata riguardo la ripulitura dell’alveo del Fiume Ete Vivo.

“Stamattina ci tengo a condividere con voi una notizia, in assoluta trasparenza- spiega il Sindaco Calcinaro.
Tra fine Agosto e primi di Settembre, ben prima dei recenti tragici eventi, il Comune di Fermo, il Comune di Porto San Giorgio, la Provincia e alcuni privati cittadini hanno posto in evidenza alla Regione Marche, ente competente per legge, la necessaria e urgente ripulitura dell'alveo del fiume Ete Vivo, prima dell'arrivo dell'autunno.
Ieri è giunta una prima formale risposta: la Regione ha stanziato una somma per la ripulitura del fiume per sette km dalla foce, c'è il progetto, ma è fermo, in attesa del parere alla Sovrintendenza Archeologica prima di quelli ulteriori ambientali necessari.
Una situazione che richiede massima tempestività con interventi ad hoc atti al contenimento del rischio, deve attendere ulteriori pareri.”
Una condizione preoccupante, dopo la recente tragedia che ha colpito il Nord delle Marche, fiumi invasi da una folta vegetazione in tutto il territorio fermano, a cui sono susseguiti, nel corso del tempo, numerosi appelli da più fronti ma, tutto è rimasto fermo.
Uno stallo derivante da un sistema burocratico complesso e lento che richiede attese interminabili per ottenere le autorizzazioni necessarie.
“Ho letto in questi giorni una domanda: si può morire di pioggia nel 2022? -prosegue il Sindaco- ma, io mi chiedo, pensando a quanto successo nel Nord delle Marche, "si può morire di burocrazia nel 2022?".
Un contesto che ha spinto il Primo Cittadino di Fermo, a riportare alla ribalta la questione burocratica, che da anni, rende sempre più difficile qualsiasi tipo di intervento. “Sovrintendenza che poi, generalmente, non ha per legge, un termine per rispondere, altra stortura italiana che denuncio da tempo- prosegue Paolo Calcinaro - ora perchè ci tengo a condividere con voi questo: possiamo cercare la colpa in questo o quell'altro funzionario, ente, amministratore.
Ma è la struttura del Paese, dell'Italia che non ce la può fare, una nazione piegata tra pareri, autorizzazioni, burocrazia, uffici che non comunicano tra loro anche se sono tutti "Stato".
Ho letto in questi giorni una domanda "si può morire di pioggia nel 2022?"
Ma io mi chiedo, pensando a quanto successo nel Nord delle Marche, "si può morire di burocrazia nel 2022?".










qrcode