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Servigliano: applausi per il Festival “Errare e Umano”. L’edizione zero parte con slancio

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di Lorenzo Cortellucci


Tanti i protagonisti degli incontri, uno solo il filo rosso a legare l’intera kermesse, ovvero ‘il diritto all’errore’, affrontato sotto vari aspetti. Da venerdì 16 a domenica 18 settembre, molti gli appuntamenti che hanno caratterizzato l’innovativo festival di matrice serviglianese. Gli organizzatori: “Bilancio più che positivo. Questa edizione zero è stata ben augurante. Siamo già al lavoro per il prossimo anno, programma ancora più ricco”. Inedito l’argomento affrontato: “A volte errare o sbagliare, oltre ad essere umano, è anche sano e liberatorio”.

Possiamo definirlo il festival culturale che mancava a Servigliano. Stiamo parlando di “Errare e Umano”, l’innovativa kermesse che ha arricchito lo scorso weekend del Borgo fermano. Dopo una stagione estiva ricolma di eventi, manifestazioni ed iniziative tra le più seguite dell’intera Regione e che hanno richiamato pubblico da tutta Italia, Servigliano si è voluta regalare un nuovo appuntamento, stavolta più di stampo culturale/artistico.

I fautori, con il sostegno dell’immancabile Amministrazione Comunale, sono stati l’Associazione Oltre le Parole e la Pro Loco, con la collaborazione di Koinè Journal. Il Festival si è svolto tra venerdì 16 e domenica 18 settembre, con appuntamenti spalmati durante tutto l’arco delle giornate. Molto suggestivo il luogo che ha ospitato gli incontri, ovvero il Complesso Monastico di Santa Maria del Piano, autentico fiore all’occhiello del Borgo fermano.

Durante il ‘trittico’ di giornate, tanti sono stati gli ospiti, sia del panorama locale sia nazionale, che hanno partecipato alla rassegna culturale. Ognuno ha affrontato, dal propio punto di vista ed in base alla prorpia professione, l’argomento principe del Festival ovvero l’errare, inteso come ‘diritto all’errore’, storicamente accostato al termine ‘umano’.

“Tutti dovremmo avere il diritto di errare, di sbagliare e si sentirci liberi cadendo in errore, perché è umano compiere degli sbagli – ci spiega Luigina Rossi collaboratrice di ‘Oltre le Parole’ e Presidente della Pro Loco – partendo da questo, abbiamo illustrato e sviscerato il termine errare, accostandolo a varie discipline e affrontandolo sotto diversi punti di vista, grazie ai nostri ospiti. Ognuno ha messo del suo nel raccontare l’argomento principale del festival, chi basandosi sulla propria professione, chi seguendo le esperienze passate, chi lasciandosi trasportare dagli eventi del momento – continua Luigina – ‘il diritto all’errore’ è stato discusso servendoci di varie materie e discipline, da quella giuridica, a quella sociologica, da contributi artistici a quelli musicali, dalla letteratura al giornalismo. In altre parole, la nostra kermesse è stato un grande contenitore dove l’errare ha trovato massima espressione e dove sono nate profonde riflessioni e significative emozioni che i partecipanti si porteranno dentro per molto tempo”.

Un festival davvero peculiare, che ha scelto di raccontare un tema inedito e spesso messo da parte. Come è nato il tutto? “In un certo senso abbiamo avuto una sorta di ispirazione. Con Donatella Antognozzi (collaboratrice di Pro Loco e Oltre le Parole) si parlava proprio del senso dell’errare e da lì è venuta fuori questa idea di dedicare delle giornate ad un tema capace di avere così tante sfaccettature – confida Luigina Rossi – subito dopo abbiamo coinvolto il nostro amico e regista Pascal La Delfa, che ha seguito la direzione artistica del Festival. All’inizio non sapevamo se esordire in questi mesi con l’edizione zero, eravamo titubanti, poi, però, rischiando, abbiamo deciso di ultimare il programma e inserire il tutto nella ricca estate di Servigliano. L’incoscienza non è mancata, ma siamo molto soddisfatti. L’inizio è stato ben augurante”.

Quindi il pubblico non è mancato? Felici anche in vista del prossimo anno? “Si, c’è stata una buona partecipazione. Ovvio, sarebbero venute molte più persone, ma il forte maltempo e le tragiche alluvioni hanno reso il tutto più complicato. Come Associazione eravamo molto vicini alle vittime e alle famiglie colpite dal nubifragio e questo, in un certo senso, ha trasmesso forti emozioni a noi e al pubblico presente, tant’è che il festival si è concluso tra applausi e lacrime di commozione – racconta Luigina – per il prossimo anno il filo rosso che legherà il festival sarà lo stesso ‘l’errare e l’essere umano’, magari affrontando il tutto sotto punti di vista differenti. Abbiamo un comitato scientifico che svilupperà al meglio questa tematica e siamo già al lavoro per la prossima edizione, che si terrà a giugno”.

Insomma, questo è “Errare e Umano”, un festival nuovo, fresco, giovane, che sa trattare temi attuali con uno sguardo inedito ed è capace di affrontare un argomento profondamente legato ad ogni essere umano, perché, a volte, ‘errare o sbagliare’ fa bene a se stessi, porta a sentirsi liberi.










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