Altidona: alla Malibran Bellucci, come Orfeo, incanta e seduce con la sua arte

3' di lettura 30/05/2022 - Come Orfeo tocca l'animo di coloro che lo ascoltano suonare la sua lira, riuscendo addirittura a placare l'ira delle Furie, così accade con il Maestro Bellucci nel suo racconto tra miti e leggende.

Sabato 28 maggio presso l'Accademia Malibran di Altidona il grande pianista Giovanni Bellucci si è esibito nel recital Myths and Legends – Orpheus. Estraniatosi nel suo stesso mondo, il pianoforte, quasi maniacale nei gesti se non persino vorace di quelle note tanto ricercate, Bellucci sembra mettersi alla prova, sfidando se stesso ad una singolar tenzone che lo porta a combattere ed infine a vincere l'impeccabilità della sua intera performance. Nella sua magistrale esecuzione dei brani di Liszt, Chopin, Busoni, Gluck/ Sgambati, Bellini/Thalberg, Beethoven/Moscheles, Schumann, Gluck/Friedman, Ravel e Debussy, Bellucci si ascolta, guarda in alto, si interroga su quelle tonalità che lo conducono ad una rivelazione. Il Maestro ha compreso la natura più profonda di quelle melodie e armonie: proprio come Orfeo che tenta di riportare dagli Inferi la sua amata Euridice, così anche Bellucci riporta alla luce la vera sostanza del suo infinito amore nei confronti della musica.

Molti, dunque, sono i brani eseguiti, così come molti sono i momenti catartici che Bellucci evoca ed imprime nella mente di chi lo ascolta. Il Maestro ha parlato di tecnica liquida per individuare una naturale sequenza di note, dal sentore quasi onomatopeico, come fossero uno zampillo sgorgante da una sorgente d'acqua. Ecco, Bellucci è anche liquido, è fluente; sembra scivolare, come la corrente di un fiume in piena, tra le rapide di un pianoforte che modella il ritmo e il moto ondoso della sua stessa performance, facendo esplodere tutta la sua carica magistrale di grande pianista. Non c'è infatti una nota di Bellini o un accordo di Ravel che il Maestro non sia riuscito a sviscerare e a suggellare magnificamente, davanti ad un pubblico numeroso ed estasiato. Un tocco possente, avvolgente, ma anche sussurrato, capace di mille sfumature, di una gamma infinita di colori suggeriti come d'incanto, a sorprendere chi ascolta in ogni istante. Di più, il racconto di Bellucci prima di ogni esecuzione ci ha regalato inaspettate suggestioni e letture inattese, un regalo raro, capace di avvicinare al sentire in musica l'ascoltatore con le parole, vero dono di ogni grande musicista.

La leggenda di San Francesco di Paola che cammina sulle acque, Casta Diva, la Toccata in do major, Op.7 sono stati solo alcuni tasselli di un grande disegno che, combinati in unico recital, hanno confermato il Maestro Bellucci quale grande virtuoso del piano, un Orfeo moderno che sorprende ogni volta che lo si ascolta, davvero toccante e, a tratti, commovente.

La serata si è chiusa con il bis richiesto a gran voce dal pubblico: una magistrale esecuzione de la Ballata n. 1 in sol minore op. 23 di Chopin. Un plauso doveroso va all'Accademia e alla sua direttrice artistica Rossella Marcantoni che ogni anno, con la Rassegna Concerti Oro, rende possibile agli appassionati di musica la fruizione di eventi altrimenti lontani dai nostri palcoscenici.


di Luigi De Signoribus

fermo@vivere.it





Questo è un articolo pubblicato il 30-05-2022 alle 21:38 sul giornale del 31 maggio 2022 - 550 letture

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