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Amandola: “A lezione di montagna sicura”. Comune, Cai e CNSAS uniti per un turismo alpino migliore

5' di lettura 26/05/2022 - Tassi: “Va fatto un cambiamento culturale per evitare certi comportamenti in montagna”. Marinangeli: “Recuperare il senso civico per vivere la montagna in sicurezza”. Simoni: “Attrezzatura idonea. In montagna non esiste il rischio zero”. In sala consiliare un incontro con strutture ricettive, Cai e Soccorso alpino per escursioni più sicure. Presentati 5 nuovi percorsi dedicati a turisti meno esperti che amano la montagna, ma non voglio rischiare.

Nel post pandemia, tra fine del lockdown e conseguente “tana libera tutti”, molti hanno riscoperto il turismo di prossimità. Gite fuori porta, pic-nic, escursioni tra i monti e qualche passeggiata nei boschi. Un settore che ha tratto molto profitto da questa nuova moda, è quello del turismo alpino.

Un'autentica crescita esponenziale che ha portato migliaia di persone a frequentare, con insistenza, le nostre montagne. Incremento delle presenze e conseguente aumentato del rischio di incidenti ad alta quota, causati spesso da inesperienza o mancata cura dei rischi. Su questi binari, viaggiava l’incontro promosso dall’Amministrazione di Amandola in sinergia con il Cai ed il Soccorso Alpino.

“Vogliamo porre le basi per recuperare quel senso civico necessario per vivere la montagna in sicurezza – esordisce il Sindaco Marinangeli – gli sfortunati eventi dell’ultimo periodo sono la conferma di come i rischi in montagna siano sempre dietro l’angolo”.

Nuovi sentieri, più sicurezza ed attenzione massima al turismo alpino: “Amandola tiene particolarmente a questo tipo di turismo, per noi è una risorsa e lo testimoniano il milione di euro che investiremo a Campolungo e i 600.000€ dedicati al progetto ‘montagna sicura – ribadisce il Sindaco – inoltre, grazie a Giorigo Tassi e al Cai, abbiamo realizzato 5 nuovi percorsi escursionistici indirizzati ai turisti meno esperti che non vogliono salire in alta quota, ma amano il territorio montano e vogliono viverlo con meno rischi. A breve metteremo in funzione anche il braccialetto della sicurezza, ovvero un braccialetto per turisti collegato via gps con la stazione base dei soccorsi, che, in caso di emergenza, comunicherà la posizione della persona in pericolo”.

Fa da eco il Consigliere al turismo Lupi: “L’idea è stata lanciata da Giorgio Tassi e lo ringrazio per questo. Con questi 5 nuovi percorsi vogliamo offrire ai turisti camminate semplici, in luoghi inediti, che facciano loro scoprire il bello della montagna da un’angolazione nuova”.

Non i soliti sentieri, ma qualcosa di innovativo che punti sulla sicurezza: “La nostra montagna non è solo Lago di Pilato, Monte Vettore o Infernaccio – sottolinea Lucchetti presidente Cai Amandola – ma ci sono anche un’infinità di altri percorsi in Amandola, che conducono in luoghi unici e meravigliosi. Il tutto ovviamente fatto sempre seguendo le norme di sicurezza, perché in montagna non c’è ma il rischio zero. Quindi, non fare mai un’escursione da soli, portare attrezzatura adatta come scarponi da trekking, zaino e borraccia, valutare attentamente il meteo e non correre rischi andando su sentieri ad alto coefficiente di difficoltà”.

Dello stesso avviso Antonio Simoni, responsabile del Soccorso Alpino sezione Montefortino: “Nel 2021 abbiamo effettuato 110 interventi in più rispetto all'anno precedente. Questo dà l’idea della crescita di presenze in montagna. Tuttavia, con l’aumento di turisti, aumentano anche gli incidenti, spesso causati proprio dall’inesperienza, come le tragedie avvenute qualche mese fa. Nella maggior parte dei casi le persone disperse che andiamo a recuperare, sono turisti o viaggiatori inesperti, che magari non avevano le attrezzature adatte o avevano sottovalutato i rischi. Per questo, è fondamentale che i gestori delle strutture ricettive forniscano le nozioni base ai turisti che vogliono compiere un’escursione. Gli operatori turistici che accolgono le persone sono il nostro primo filtro contro gli incidenti in montagna. Un albergatore deve saper consigliare ad un turista inesperto un percorso adatto alle sue capacità e a tal proposito i nuovi sentieri mappati qui in Amandola sono perfetti”.

Sinergia tra strutture ricettive, Cai, Soccorso Alpino e Comune per un cambio di prospettiva: “Tutti i corpi recuperati in montagna ultimamente devono far riflettere. Serve una trasformazione culturale, serve un cambiamento affinchè non si ripetano queste tragedie – afferma Giorio Tassi operatore dell’Ufficio Turistico – attraverso un sistema composto da strutture ricettive, Cai e uffici turistici, dobbiamo rintracciare il turista e consigliarlo al meglio sulle esperienze da fare in montagna. L’albergatore o l’operatore devono saper dare informazioni specifiche, perché dare buone info ad un viaggiatore ha lo stesso valore di fargli trovare la camera pulita al suo arrivo o la prima colazione pronta".

Alleggerire la montagna dalle troppe presenze. L'affollamento nelle escursioni aumenta il rischio: "E’ questa la lacuna da riempire, cioè informare al meglio i turisti, illustrando loro l’infinità di percorsi a basso rischio e non mandarli semplicemente all’Infernaccio o al Monte Vettore, dove incontrerranno altre migliaia di persone. Con questi nuovi sentieri creati, infatti, l’obbiettivo è anche quello di scaricare la montagna dalle troppe presenze ed allo stesso tempo far conoscere un’altra parte del nostro territorio montano, ugualmente bella, inedita e speciale – conclude Tassi – si tratta di 5 percorsi ad anello che dalla collina raggiungono la montagna. Con una durata che va da 1 ora ad un massimo di 3 ore, sono perfetti per i meno esperti”.

Moscosa, Moglietta, Beato Antonio, Capovalle e Valle Caprina, 5 sentieri che regalano al turista una montagna più accessibile e fanno fare un ulteriore upgrade al turismo escursionistico di matrice amandolese.












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