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La missione francescana nelle Filippine e poi verso la Cina e il Giappone (secc. XVI-XVIII)

5' di lettura 18/05/2022 -

PELLICCIA, Carlo – CHIRICHEȘ, Andreea (eds.), I Francescani nelle Filippine tra i secoli XVI e XVIII: studi e ricerche, Studi Francescani. Trimestrale di vita culturale e religiosa, a cura dei Frati Minori d’Italia. Firenze: anno 118 - luglio-dicembre 2021- n. 3-4, pp. 219-509, ISSN: 0392-727X.

Il 17 aprile 2022, domenica di Pasqua, la Conferenza Episcopale delle Filippine ha dato avvio ufficiale alle cerimonie commemorative per celebrare l’introduzione della dottrina cattolica nell’arcipelago, avvenuta con l’arrivo della spedizione magellanea sbarcata sull'isola di Homonhon il 16 marzo 1521. Dopo un viaggio lungo e faticoso, patrocinato dalla corona spagnola e partito da Siviglia il 10 agosto 1519, il navigatore Ferdinando Magellano giunse nelle Filippine e alcuni giorni dopo (31 marzo), il frate agostiniano Pedro de Valderrama, componente della legazione e cappellano dellaTrinidad, celebrò la prima messa sull’isola di Limasawa, a sud di Leyte.

Il numero monografico della rivista Studi francescani, curato da Carlo Pelliccia e Andreea Chiricheș, parte da questo evento e si sofferma a raccontare più specificatamente la storia della missione francescana nelle isole Filippine iniziata nel luglio 1578 con l’approdo di quindici frati provenienti dalla Spagna. Il volume, suddiviso in due sezioni, raccoglie dieci articoli scritti in italiano e in inglese, atti a esaminare alcune caratteristiche peculiari e i principali fautori dell’opera di evangelizzazione svolta dall’Ordine dei frati minori in tale arcipelago e in seconda battuta l’insediamento dei medesimi in alcuni territori dell’Asia orientale e sud-orientale, specie la Cina e il Giappone.

La prima sezione analizza esclusivamente il lavoro di catechizzazione dei francescani nelle Filippine e si apre con l’articolo di Louie Coronel, il quale descrive gli aspetti fondanti di questa missione nonché le opere educative, pastorali, caritatevoli e sanitarie che i religiosi realizzarono specie grazie all’aiuto offerto dal patronato real. Gli articoli di Wei Jiang e Elisa Frei, invece, si occupano delle dispute e problematiche sorte tra gli Ordini religiosi. Jiang esamina il conflitto interno alla famiglia francescana, tra gli osservanti e gli scalzi, mentre Frei accenna alla rivalità tra i frati minori e i gesuiti ricorrendo all’opera di Daniello Bartoli, storiografo della Compagnia di Gesù, e interessandosi, inoltre, alla candidatura alla missione (litterae indipetae) nelle Filippine avanzata da alcuni membri della milizia ignaziana. Gli altri tre contributi che compongono tale sezione illustrano personalità rilevanti del mondo cattolico filippino. Alexandre Coello de la Rosa ritrae la figura di Ignacio de Santibáñez, primo arcivescovo francescano di Manila nel 1595; Mario Torcivia presenta il soggiorno manileno, cominciato nel settembre del 1704, di Giovan Battista Sidoti, sacerdote secolare, originario di Palermo, durante il quale entra in contatto e collabora con i diversi francescani ivi stanziati, prima di giungere clandestinamente in Giappone nell’ottobre del 1708. Infine Jesús Joel Peña Espinosa prende in esame la visita di Francisco Migenes nel 1765 su richiesta del commissario generale della Nuova Spagna, allo scopo di osservare e conoscere più da vicino le realtà francescane delle Filippine e i vari problemi che affannavano questa stazione missionaria.

La seconda sezione mostra come le Filippine, e in particolar modo la città di Manila, fossero un territorio propizio per i frati minori al fine di raggiungere e fondare missioni in altre realtà del continente asiatico. Da tale arcipelago i francescani tentarono di penetrare in Asia orientale: in Cina a partire dal 1579 (sebbene i primi tentativi si registrarono già a partire dalla fine del XIII secolo); in Giappone con l’arrivo dei primi quattro religiosi nel 1593, in Cocincina, ovvero nella parte meridionale dell’attuale Vietnam nel 1583 con lo sbarco di otto frati. Ubaldo Iaccarino propone una letteratura storiografica delle ragioni e reazioni anticristiane nel Giappone del tardo periodo Sengoku, studiando attentamente il ruolo che assunsero i francescani nelle relazioni diplomatico-commerciali tra il Paese del Sol Levante e le Filippine; d’altro canto Carlo Pelliccia indaga sulla storia delle missioni francescane nelle Filippine, in Cina e in Giappone attraverso l’opera di Marcellino da Civezza, minore osservante, incaricato di dirigere l’epopea evangelizzatrice dell’Ordine serafico dal ministro generale Bernardino Trionfetti. Il volume si conclude con due articoli relativi al campo delle arti figurative, specie la pittura. Anzitutto, l’analisi iconografica e iconologica proposta da Ruggiero Doronzo in merito ad alcuni affreschi rintracciati in chiese pugliesi intenti a ritrarre la crocifissione dei protomartiri del Giappone, giustiziati a Nagasaki il 5 febbraio 1597. Doronzo considera anche il martirio di due francescani nelle Molucche, l’odierna Indonesia, nella pittura di fra' Giuseppe da Gravina. Subito dopo l’articolo di Rie Arimura che esamina la diffusione delle pratiche meditative proposte dall’Ordine dall’Europa al Giappone attraverso la rotta trans-pacifica spagnola, investigando su alcune opere d’arte di Nagasaki.

Il rigore e la meticolosità mostrate dagli autori, l’introduzione di numerose fonti edite e inedite, alcune delle quali custodite in archivi ecclesiali e quelli di stato europei e non, nonché il taglio originale dei vari articoli, fanno sì che tale volume si possa considerare un importante contributo nell’ambito della storia missionaria del francescanesimo nelle Filippine e in Asia orientale. Questo fascicolo consegna alla comunità scientifica nuove piste di indagine e interessanti considerazioni critiche e interpretative che arricchiscono il panorama di ricerche già eseguite in questo campo, enucleando connotazioni e tratti distintivi del contesto storico-politico, socio-culturale ed economico di tali paesi asiatici. Il presente numero propone, infine, una rilettura del fenomeno di diffusione del cattolicesimo nei paesi recentemente scoperti, alla luce della politica d’espansione attuata dalla Penisola iberica nelle Indie orientali e occidentali a seguito della bolla Inter coetera (3 maggio 1493) di papa Alessandro VI e del famoso Tratado de Tordesillas (7 giugno 1494) dell’anno seguente.


di Michele Peretti
redazione@viverefermo.it





Questo è un articolo pubblicato il 18-05-2022 alle 15:17 sul giornale del 19 maggio 2022 - 437 letture

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