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Scuole fermane: scompaiono le classi prime e sempre più tagli. 11 Comuni in guerra

3' di lettura 08/05/2022 - Niente prime elementari a Montefalcone, Montefortino, Santa Vittoria in Matenano, Campofilone, Francavilla, Lapedona, Monte Giberto, Monsampietro Morico, Torre San Patrizio, Magliano di Tenna e Montottone. Concesse le pluriclassi solo per la zona montana. Alunni e genitori costretti a spostarsi in altri plessi. La legge parla chiaro: minimo 15 alunni per classe, altrimenti niente. Non solo i piccoli borghi, rischiano grosso anche i Comuni più grandi.

Situazione complicata e senza lieto fine quella riguardante il sistema scolastico fermano. Come vi avevamo raccontato nei mesi scorsi, la politica di tagli e ridimensionamenti alle Scuole, messa in atto dall’USR, sta continuando anche in questi ultimi giorni.

Ancora una volta, come da copione, a subire i colpi più pesanti sono stati i piccoli Comuni del fermano. Per la precisione sono 11 i Comuni che, a settembre, non avranno la prima elementare, ovvero Montefalcone, Montefortino, Santa Vittoria in Matenano, Campofilone, Francavilla, Lapedona, Monte Giberto, Monsampietro Morico, Torre San Patrizio, Magliano di Tenna e Montottone. Cancellate, quindi, le classi prime in diversi paesi dell’Alto Fermano ed in molti altri delle aree interne.

Per l’Usr erano troppo pochi gli iscritti al nuovo anno scolastico. In altre parole, non sono stati soddisfatti i requisiti che prevedono un minimo di 15 alunni per classe. Una norma, questa, troppo generalizzata e che non tiene conto delle problematiche che determinati Comuni sono costretti ad affrontare ormai da diversi anni. Basti guardare alla zona montana, flagellata dal sisma e da una ricostruzione mai partita, per non parlare della carenza di servizi sanitari e del degrado della viabilità. In un quadro così complesso e difficoltoso, la piaga dello spopolamento non fa che mettere maggiormente in crisi l’intero tessuto sociale ed il calo di nuovi nati ed iscritti nelle scuole diminuisce di conseguenza.

In una situazione del genere, è necessario un cambio di rotta, un cambio della legge scolastica, come sta tentando di fare il Senatore Verducci. In altre parole, occorre una rinnovata norma che tenga conto del quadro sociale e scolastico di questi territori, affinchè sia garantito agli alunni e alle nuove generazioni il diritto di studiare ed istruirsi nei propri Comuni, senza centellinar eil numero minimo o massimo di ogni studente per classe.

Con la cancellazione delle prime elementari, quindi, molti genitori saranno costretti ad iscrivere i propri figli in altri plessi. Questo è quello che, ad esempio, accadrà a Campofilone dove gli alunni dovranno andare a Petritoli, o a Francavilla, dove saranno trasferiti a Montegiorgio. Difronte a questa “migrazione” di alunni, molti Sindaci hanno provato ad opporsi, ma, per ora, l’USR è irremovibile. Per i Comuni della zona montana, come Montefortino, Montefalcone e Santa Vittoria, invece, nonostante siano state cancellate le prime elementari, è stato concesso di formare le pluriclassi.

Situazione grave anche alle Scuole medie, dove tre Comuni fermani rischiano di perdere la classe del primo anno. Fa da eco Ponzano che, con ben 14 alunni pronti a frequentare la prima media, rischia di vedersi cancellata la classe perché il numero di studenti richiesto dall’USR è di 18. Stessa sorte per le medie di Santa Vittoria e Montefortino.

Insomma, una politica scolastica che, ancora, non è chiaro quale direzione voglia prendere. Tra tagli e depotenziamenti, cittadini ed Amministratori locali non comprendono quale sia il vero scopo di tutto ciò. Il quadro diventa ancora più insensato se si pensa che da una parte, con fondi Pnrr, incentivi statali e contrbuti regionali, si vuole valorizzare e rilanciare borghi e piccoli Comuni, dall’altra, invece, si spinge per cancellare classi ed istituti in questi Paesi. A questo punto, ci si chiede quale sia il vero senso.

E ripensando a tutto, ci torna in mente la domanda legittima che un Sindaco ci fece qualche mese fa: “Ma perché, allora, ci hanno riempito di così tanti soldi per risanare e riqualificare le scuole, se poi vogliono chiuderle?”. Non aveva tutti i torti, anzi.


   

di Lorenzo Cortellucci









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