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Alla Sala dei Ritratti una lezione sul valore della sconfitta: Marco Squarcia presenta il suo libro “Il rimbalzo incontrollato”

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da Silvia Cotechini


Marco Squarcia, accompagnato da Enzo Bargoni e dall’assessore allo Sport di Fermo, ha presentato ieri mattina il libro sulla sua esperienza come allenatore di Futsal, edito da Edizioni Simple.

Nell’incantevole sede del Palazzo dei Priori, è Sonia Trocchianesi che aspetta il pubblico per presentare Marco Squarcia. La moderatrice racconta che prima dell’evento ha chiesto un audio a Marco in cui parlasse del suo libro. Ascoltando le parole del messaggio vocale, Sonia è rimasta particolarmente colpita dal concetto di “valore della sconfitta”. Inizia con queste parole la presentazione del libro: “In un mondo dove tutti noi cerchiamo di mostrare solo le vittorie, parlare di sconfitta è un argomento tabù. Ma è la sconfitta che ci fornisce gli anticorpi per affrontare la vita”.

Prima di sentire l’autore, prende la parola l’Assessore allo Sport Alberto Maria Scarfini: “Voglio continuare a battermi per dire che lo sport è cultura, è la chiave di crescita umana, fisica e mentale. È stato bellissimo entrare nella storia di Marco e dei suoi compagni. La mia frase preferita è: ‘Non si perde mai, o si vince o si impara’. Il libro è speciale perché si basa su due elementi importanti: l’umiltà e l’ironia. E spero proprio che questa narrazione spinga altri ragazzi fermani a raccontare altre storie fermane”.

Finalmente prende la parola l’autore, Marco Squarcia, che spiega il titolo del libro. Il rimbalzo è “incontrollato” perché è una metafora dei due anni raccontati nel libro, che sono stati come una palla impazzita: “Ho pensato che giocare con le parole fosse il modo migliore per rendere l’idea delle nostre emozioni. L’esperienza che ho vissuto – anzi che la squadra ha vissuto – va raccontata”.

È vero, la storia della squadra è travagliata: durante il primo anno il mister Marco e i suoi giocatori hanno perso 29 partite su 30. Caso eclatante è una partita persa 31 a 0, una sconfitta schiacciante dovuta all’inesperienza dei giocatori e del mister, che si trovava alle prime armi. Marco Squarcia è partito da giocatore e poi è diventato allenatore, aiutato dal mister Enzo Bargoni: “Tra me ed Enzo c’è un rapporto umano profondo, per questo sono stato felice che abbia accettato di scrivere l’introduzione del libro. Il ruolo dell’allenatore è duro: il suo compito è molto più che preparare il giocatore per il ruolo tecnico. Per di più, ci troviamo sempre al centro dell’attenzione e spesso siamo bersagli di aspre critiche” spiega Squarcia.

Enzo è pienamente d’accordo con questa affermazione. Il mister ci tiene a spendere due parole sull’importanza dello sport per i bambini. Secondo Bargoni, uno sport – e ancora meglio uno sport di squadra – insegna a convivere con gli altri e con le regole. “Convivenza” è la parola chiave di questo sport. Infatti, poco dopo Marco spiega brillantemente la differenza tra gruppo e squadra: la squadra ha qualcosa in più del gruppo, è un insieme di persone che hanno un’intesa speciale e che sono in grado di instaurare un rapporto profondo.

L’autore è fortemente ispirato dalle frasi del prof. Raffaele Mantegazza, che appaiono alla fine del libro. È proprio il docente e pedagogista che parla del valore della sconfitta, quel concetto che Marco ha posto al centro del libro e che ha fatto suo sul campo di Futsal. “La prima cosa che il mister insegna è che si può anche perdere. Nel libro tratto anche del fairplay, ovvero un gioco sereno e corretto. Giocare correttamente vuol dire giocare bene e saper rispettare l’avversario” conclude l’autore.

Gli ultimi a intervenire sono Simone Cipollari – che parla di questa esperienza come una crescita e un arricchimento – e i veri protagonisti del libro, i giocatori allenati da Marco: “Avevamo solo 16 anni quando il mister Marco ci ha accolti. Eravamo come delle spugne e abbiamo assorbito tutti i suoi insegnamenti, uno su tutti quello del non demordere, di non mollare mai davanti alle difficoltà. Nonostante le incertezze di quel periodo, rifarei ogni singola cosa”. E sono forse queste le parole che più riempiono d’orgoglio il mister Marco.

Tutta la sala ammira e applaude l’autore, e anche il Sindaco Calcinaro ci tiene a mandare un messaggio di complimenti all’orgoglio fermano Marco Squarcia.










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