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Meglio scongiurare il ritorno alla DAD

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dott.ssa Barbara Mercanti
redazione@viverefermo.it

 


In seguito all'aumento dei contagi e del numero dei positivi tra i giovani e nelle scuole, in alcuni comuni dopo l'epifania, le lezioni sono state tenute in DAD, ma quali sono gli effetti a medio e a lungo termine di questa metodologia sugli studenti? Segnali d'allarme provengono dagli psicologi che sono molto preoccupati qualora si ritornasse in modo indiscriminato alla didattica a distanza.

Sicuramente bambini, ragazzi e adolescenti con determinate problematiche, cioè con disturbi specifici dell'apprendimento, possono essere i soggetti che subiscono maggiormente le conseguenze positive e negative della didattica a distanza. La DAD ha completamente stravolto il mondo della scuola. Pur cercando di mantenere fede agli obiettivi formativi e sociali, questa nuova modalità ha messo a dura prova genitori, insegnanti e studenti, dovendosi confrontare con un modo diverso di fare le lezioni, perchè la vicinanza di un adulto spesso si rende necessaria per i più piccoli per facilitare la comprensione dei contenuti, contenere i tempi di attenzione, che già tendono a disperdersi a scuola, figurarsi nelle lezioni da casa! Con la DAD è possibile garantire una didattica inlcusiva e di qualità per gli studenti con Bisgoni Educativi Speciali (BES) e Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA)? I cambiamenti apportati dalla didattica a distanza nel contesto apprenditivo sono stati sia psicologici sia relazionali. Grazie alla DAD, gli studenti di qualsiasi età hanno potuto sperimentare nuove modalità di apprendimento più interattive tramite software e applicazioni multimediali che permettono di promuovere la creatività, la capcità di problem-solving e il pensiero divergente. La percezione di autoefficacia, soprattutto nei soggetti con DSA, sicuramente all'interno della classe, è molto legata alla performance scolastica, pertanto la didattica a distanza pone meno l'accento sulla diversità. Infatti la consultazione di schemi e mappe concettuali o degli ausili tecnologici previsti è risultata più naturale nella didattica a distanza: minore è l'imbarazzo nell’uso delle misure compensative e dispensative previste dal Piano Didattico Personalizzato per superare le difficoltà tipicihe del disturbo specifico dell’apprendimento.

D'altro canto, la DAD ha ridotto le interazioni con gli insegnanti e soprattutto con i compagni, con conseguenze sull'inclusione scolastica. Ha aumentato il senso di isolamento connesso con la riduzione della dimensione sociale della vita scolastica. La mancanza della relazione in presenza con gli insegnanti e i compagni di classe ha ridotto notevolmente i feedback che possono intercorrere nelle interazioni. Pertanto chi ha problemi di attenzione, non sempre è favorito dalle videolezioni, in questi casi la dispersione attentiva è maggiore e per l'insegnante non è facile focalizzarsi sul singolo, risulta minore il coinvolgimento durante la lezione e il soggetto rischia di rimanere sullo sfondo. I principali problemi riguardano soprattutto i bambini più piccoli, perchè coloro che presentano alcune difficoltà nei primi anni di studio e non le recuperano in tempi brevi, potrebbero veder crescere i propri problemi di apprendimento nel corso del tempo.




dott.ssa Barbara Mercanti




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