Regione Marche, Ciccioli: "aiuti solo alle famiglie naturali" ed è polemica sulla naturalità della famiglia

3' di lettura 23/02/2021 -

Il capogruppo consiliare della Regione Marche Carlo Ciccioli fa ancora discutere per le parole usate durante la presentazione di una proposta di legge in merito agli aiuti economici alle famiglie in difficoltà: “il padre deve dare le regole, la madre accudire, senza le due figure i bambini rischiano di zoppicare nella vita”.

La proposta di legge, proposta e firmata in primis dal consigliere della maggioranza Marco Ausili, prevede 24 articoli e punta all’ottenimento di contributi destinati alle famiglie in difficoltà, ma “solo a quelle naturali”, come sottolinea Ciccioli. Ci si chiede quali siano le famiglie definite “naturali”, visto che fino a prova contraria viviamo in un periodo storico in cui, a giusta ragione, tutte le tradizioni sono messe in discussione per considerare nuove e possibili idee, così come la “naturalità” della famiglia. I passi avanti già percorsi per raggiungere uguaglianza nel riconoscimento di tutti i tipi di famiglia sembra non siano presi in considerazione dal capogruppo Ciccioli. “Non possono esistere alternative al nucleo familiare naturale composto da padre, madre e figli – prosegue - ne va del concetto di educazione e considerare altre forme è sbagliato”.

Non ci stanno i Giovani Democratici: "Ancora parole inaccettabili da parte del capogruppo Ciccioli. Dalla Regione ci fanno sapere chiaramente che per loro esistono cittadini di serie A e B”.

I GD delegazione Fermo si chiedono in che secolo siamo finiti: “Chi non rientra in certi preconcetti non è degno di ricevere aiuti che per ora, tra l'altro, sono soltanto annunciati. Proprio in virtù di un patto educativo con la cittadinanza e le nuove generazioni per noi vanno tutelati i diritti di tutti, così come la dignità di ogni singola persona, coppia o nucleo familiare. Cosa significa tradizionale? Un pregiudizio che sta alla base di odio e discriminazioni e che crea emarginazione sociale; ecco perché sosterremo con maggiore forza il ddl Zan, con l'Onorevole stiamo pianificando un'iniziativa, finalizzato al contrasto di omofobia e misoginia”.

“Non un bel messaggio – sostiene Luca Piermartiri, coordinatore provinciale GD - che segna ancora una volta il grande balzo indietro che le Marche stanno facendo. Saremmo curiosi di conoscere la posizione del nuovo Garante dei diritti da poco nominato, così come quella della federazione fermana FDI e dei rappresentanti leghisti. Sarebbe opportuna una netta presa di distanza da tali dichiarazioni. Inoltre, mi auguro che le varie Commissioni Pari Opportunità, da quella regionale fino a quelle insediate nei territori, spendano parole di forte contrarietà".

La posizione è sottoscritta da Katia De Blasio e Mattia Santarelli, responsabili diritti civili Federazione FM: "Siamo dinanzi all'ennesimo tentativo da parte della destra di proporre un'idea di famiglia tradizionale senza porsi il problema di chi viene lasciato fuori da questa immagine. Nel 2021 l'idea per cui il padre deve dare le regole e la donna accudire i figli è degradante nei confronti della donna che viene sempre vista come subalterna al marito. Allo stesso modo, il perpetrare di uno stereotipo di come la famiglia dovrebbe essere, lascia fuori molte persone che non si riconoscono nella famiglia tradizionale, ma che comunque hanno diritto ad essere considerate e tutelate alla pari allo stesso modo. Vorremmo solo invitare il capogruppo Ciccioli a fermarsi per un momento a riflettere sul peso di quanto dichiara. La famiglia tradizionale nella concezione che egli stesso ha delineato, è un parametro discriminatorio nei confronti di situazioni molto eterogenee tra loro: non solo coppie omosessuali, nelle quali a suo dire mancherebbe la figura di un genitore, ma dunque anche casi in cui vi sia un solo genitore a crescere i figli, per le più svariate ragioni, poiché stando alle sue parole “senza una di queste due figure” i bambini cresceranno “zoppi”. Non si può fare finta che la realtà non sia variegata e il rinnegare ogni forma di diversità dai modelli imposti è un'idea che non possiamo condividere".


di Marina Mannucci
redazione@viverefermo.it





Questo è un articolo pubblicato il 23-02-2021 alle 16:54 sul giornale del 25 febbraio 2021 - 723 letture

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