Fermo: il Direttore Rutolini saluta la Steat, Flori e Pollicelli raccolgono il testimone. Società verso la transizione ecologica

Il primo è già all’opera, in qualità di direttore di esercizio, il secondo, direttore tecnico, comincerà il 1° aprile. Curriculum importanti entrambi, tra laurea, master e ruoli ricoperti. Soddisfatto dell’esito della procedura concorsuale il presidente Fabiano Alessandrini che vede in loro dei professionisti preparati, con voglia di fare e realizzarsi. Il primo approccio è stato positivo, non sono volti estranei: più o meno si conoscevamo per via di passate collaborazioni con le aziende dove i due lavoravano in passato.
Fino a ieri c’era solo Rutolini, tutto su di lui il peso della gestione aziendale, ora sono in due. Dal 1987 ruoli diversi, dal 2002 direttore. «La Steat ha vissuto momenti difficili dal punto di vista finanziario, le risorse erano scarsissime, abbiamo dovuto fare di necessità virtù - spiega Alessandrini. Così ho chiesto a Rutolini di caricarsi sulle spalle l’intero lavoro. Nel momento in cui ci siamo trovati di fronte alla sostituzione avevamo ben chiaro il quadro di quello che sarebbe stato il futuro delle aziende del trasporto pubblico» dice il presidente, citando Draghi, o meglio, il fatto che un Presidente del Consiglio indichi la necessità di un ministero della transizione ecologica. «Dal 2023 non potremmo più acquistare, godendo dei finanziamenti, autobus alimentati a gasolio: ci dovrà essere una riconversione forte verso il metano e l’elettrico» afferma. Sul metano non parte da zero la Steat, sull’elettrico invece si. «Abbiamo acquistato due ibridi ma non siamo strutturati, questa è la sfida futura, ecco il perché di queste scelte». Poi c’è l’acquisto del deposito: «è il via libera per delle operazioni che non abbiamo potuto fare negli anni passati - dice - una tra tutte: la costruzione di una cabina elettrica dedicata». Poi c’è la strutturazione del deposito: «stiamo riflettendo se concentrare lì l’elettrico e il metano, stiamo facendo un ragionamento molto ampio, e le competenze dei nuovi direttori sono necessarie».
Il ringraziamento di Alessandrini va al cda, ai revisori dei conti, ai dipendenti, ai soci. «Tutti abbiamo remato nella stessa direzione» dice. Il grazie, infine, va a Pino Rutolini, che alla consegna della targa ricordo inizia a commuoversi. «Un amico, una persona leale, una persona attaccata alla maglia. In certi passaggi da far tremare i polsi è stato fondamentale».
Valore di Rutolini riconosciuto dai dipendenti, per tutti parla Marè che al suo fianco ha sempre lavorato, e, a seguire dai soci, come la Canigola: «Steat uguale Rutolini» dice, complimentandosi per la scelta lungimirante dell’azienda che ha deciso di investire in risorse umane, anche in un momento delicato. «In 5 anni ho trovato in Pino e in tutti gli altri delle persone disponibilissimi», il commento di Torresi, assessore e vicesindaco del Comune di Fermo, che adduce ad esempio la collaborazione per il Jova beach party, per Torre di Palme e per la difficile riapertura delle scuole.
Si definisce un fortunato Pollicelli, per essere entrato nella squadra. Guarda i colleghi seduti di fronte e li chiama eroi. «L’unico posto aperto al pubblico in questo periodo sono gli autobus, con tutto quello che ne succede sopra. Non c’è altro posto in cui poter entrare con tale facilità e commettere tante infrazioni come sull’autobus» dice, aggiungendo con orgoglio di essere il primo direttore di esercizio nelle Marche ad essere stato scelto per concorso e assicurando il suo impegno .
Sulla stessa linea Flori, il direttore tecnico. Emozione e rispetto per i predecessori, «farò il massimo, la sfida che ci aspetta è quella della transizione energetica, per un servizio rispettoso del territorio».
Tanti anni di lavoro, tante responsabilità: la pensione era attesa, specie ora che Rutolini è nonno, ma il lavoro in Steat un po’ gli mancherà, almeno all’inizio. Ricorda i momenti difficili: «difficile la scelta di abbandonare la linea di Roma, impattando sul personale, ma avevamo capito che quella non era la strada, l’azienda non avrebbe retto». Nomina alcuni colleghi, e a Gianni Battilà si commuove: «alle riunioni si sedeva vicino a me, quando mi arrabbiavo mi stringeva la coscia per farmi fermare».
Giudizio positivo anche quello di Rutolini verso i suoi successori: «per la strada che è stata individuata queste sono le figure migliori che potevamo trovare, sono giovani e capaci, hanno le caratteristiche per far sì che da Fermo parta un segnale forte per il trasposto pubblico locale» conclude.

Questo è un articolo pubblicato il 24-02-2021 alle 14:40 sul giornale del 25 febbraio 2021 - 298 letture
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