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Ipotesi di rete ferroviaria di tipo metropolitano e ambientale tra Marche e Romagna

4' di lettura 17/02/2021 - Torna d’attualità uno studio risalente al 1995, forse commissionato dalla Regione Marche ad un professionista, dal titolo “Ipotesi di rete ferroviaria di tipo metropolitano ed ambientale nei territori marchigiani e romagnoli”.

L’incredibile aumento della mobilità negli ultimi decenni, sia passeggeri che merci, ha causato la congestione della rete infrastrutturale della Regione. L’alto valore paesistico-ambientale del territorio naturale e quello culturale del territorio antropizzato marchigiano non consentono ulteriori infrastrutturazioni, pena l’innesco di processi di degrado ambientale. L’unico vettore di trasporto capace di soddisfare la domanda di mobilità, nel rispetto dell’ambiente, è sicuramente il treno. Di qui la necessità di sfruttare al massimo le potenzialità del sistema di trasporto ferroviario per diverse finalità: Trasporto merci; Trasporto persone per motivi di lavoro e/o studio; Trasporto persone per turismo.

1) Ambito territoriale di riferimento

L’ambito di riferimento comprende tutte le Marche e la fascia costiera della Romagna compresa tra Rimini e Cattolica. L’idea di fondo è quella di realizzare un itinerario turistico-ambientale in grado di connettere tutte quelle aree ad alto valore turistico-balneare situate lungo la costa romagnola e marchigiana, e ad alto valore paesistico poste nell’Appennino marchigiano dove sono presenti i parchi naturali della Gola della Rossa e dei Sibillini. Questo sistema di trasporto può consentire, quindi, l’accesso e la fruizione di tali aree nel pieno rispetto dell’ambiente.

2) Le ipotesi di base

Sono fondamentali la creazione di nodi di interscambio tra modalità di trasporto (treno-autobus-auto privata-bicicletta) in zone strategiche e l’istituzione di una comunità tariffaria in grado di prescindere dal modo utilizzato.

3) Configurazione della ferrovia turistico-ambientale

Il servizio utilizza le linee ferroviarie esistenti, le linee ferroviarie dismesse e nuove linee creando un sistema di trasporto complesso ed integrato su tutto il territorio. Il progetto prevede la riapertura della Fano-Fermignano-Urbino, la realizzazione del tratto Urbino-Santarcangelo di Romagna, la ricostruzione del tratto Pergola-Fermignano, lo studio del nuovo tracciato per la Porto S. Giorgio-Fermo-Amandola e verifiche di fattibilità per la tratta Ascoli-Amandola-Castelraimondo. L’itinerario che si viene così a comporre (S. Arcangelo-Urbino-Fermignano-Pergola-Fabriano-Amandola-Ascoli Piceno) permette la fruizione di tutto il territorio medio appenninico marchigiano ad alto significato paesistico-ambientale e storico-culturale, attraversando il Montefeltro e i parchi Gola della Rossa e Sibillini. Un vero e proprio sistema di trasporto su ferro, in stretta connessione con le linee principali adriatica e romana, il cui rango è sicuramente a livello di rete transeuropea.

4) Itinerario a servizio del turismo balneare

Il servizio ipotizzabile è equiparato ad una metropolitana di superficie che può essere impiegata sia per la mobilità di lavoratori e/o studenti sia per consentire la fruizione di circa 200 km di costa, marchigiana e romagnola, attrezzata per il turismo balneare. Tra le caratteristiche una frequenza di 15 minuti nelle ore di punta, bus-navetta di coincidenza, nodi di scambio a ridosso delle stazioni.

5) Itinerario per la fruizione dei parchi appenninici

Il servizio ipotizzabile, in questo caso, può avere carattere stagionale e/o festivo e pre-festivo per soddisfare la domanda che si esplica nel tempo libero. Tra le caratteristiche una frequenza di 30-45 minuti, bus-navetta di coincidenza, nodi di scambio a ridosso delle stazioni.

6) Stima dei costi di realizzazione

Una stima grossolana prevedeva una spesa di 2330 miliardi di lire, che rapportata ad oggi corrisponde a circa 3,3 miliardi di euro. Le Marche riceveranno 8,5 miliardi di euro dal Recovery Fund. Il preventivo comprende la realizzazione di nuove linee ferroviarie e di nodi di scambio, l’adeguamento e il miglioramento tecnologico dell’esistente, il miglioramento dei marciapiedi-stazione per l’accessibilità e l’adeguamento del sistema di trasporto pubblico locale. La Provincia di Fermo si impegni, insieme alla Regione Marche, per aggiornare e attualizzare lo studio, da presentare come buona pratica all’Italia e all’Europa.

Il progetto si sposa perfettamente con il programma APE (Appennino Parco d’Europa) avviato da Regione Abruzzo e Legambiente proprio nel 1995, che mirava a collegare e integrare i parchi dell’Appennino da nord a sud della Penisola, ancora d’attualità visto che a fine 2020 è stato celebrato il venticinquesimo.


di Elvezio Serena ex Presidente di Italia Nostra



Elvezio Serena ex Presidente di Italia Nostra


Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-02-2021 alle 09:53 sul giornale del 18 febbraio 2021 - 288 letture

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