x

SEI IN > VIVERE FERMO > LAVORO

articolo
Le Artigiane e la Provvidenza

3' di lettura
351

di Adolfo Leoni

fermo@vivere.it


“Le Artigiane”! E chi sono? Una piccola azienda di Montegranaro che conta su due donne: Antonietta Ferroni e Angelita Petrini. Il terzo socio è il marito della signora Antonietta, Guido Vergari. Ma il femminile nel brand e nell'operatività resta... maggioritario e molto attivo. Il laboratorio, 350 metri quadrati, luminosissimo e ordinatissimo, si trova in via Tiziano. Il giorno dell'incontro, Antonietta indossa un grembiule celeste, Angelita è in nero e Guido in bianco. Arrivano clienti. L'atmosfera è di chi non perde tempo. Ma neppure è ricattato dal tempo. Le nostre Artigiane sono così.

L'azienda produce tutte le tipologie di bordi, profili, mignon, lacci cuciti, tagli netti, tubolari, elastici ricoperti in pelle, trecce, fiori, accessori e tomaie di qualità. Il settore è quello delle calzature. «Siamo specializzate nella lavorazione della pelle - spiegano - e possiamo fare anche gli stessi prodotti in sintetico».

C'è un aspetto che amano mettere ben in evidenza, specie in momenti di crisi economica generalizzata: «Siamo convinte che le difficoltà di questo tempo si possono superare solo lavorando, tanto e, soprattutto, bene: con passione, competenza, creatività, e con l’abilità delle nostre mani, per garantire al cliente la certezza di un servizio efficiente, qualità del prodotto, velocità e puntualità di consegna, e prezzi competitivi che non facciano gravare sui nostri clienti - che combattono anch’essi contro una crisi epocale -, le inefficienze causate da costi inutili o non controllati». Una decina i clienti dislocati per lo più in Veneto, Lombardia e ovviamente nelle Marche.

L'azienda nasce a cavallo tra il 2011 e il 2012. Sono gli anni della durissima crisi calzaturiera. Le vicende personali si incrociano. Antonietta e Angelita lavoravano in una fabbrica che in quegli anni cambiava produzione. Ci sarebbe stato ancora posto per loro? A volte bisogna prendere decisioni rapide. Ed ecco che le nostre scelgono di licenziarsi. Ma non di restare a casa. Con il TFR mettono insieme una somma di danaro che, unita ad un mutuo acceso presso la Carifermo, che ancora oggi ringraziano, consente di acquistare una serie di macchine e mettere in piedi un laboratorio in proprio. Si parte. Sono già arrivati taglierina, spaccapelli, scarnitrice, cucitrici, forno, ripiegatrice, confezionatrice. Nello stesso periodo il sig. Guido finisce il suo impegno da Amministratore delegato presso la SCAM Trading. Potrebbe cercare qualche azienda da dirigere come fatto in precedenza, oppure... Oppure mettersi in società con Le Artigiane. Fatto!

«Abbiamo investito tutto qui. Siamo stati un anno senza stipendio» racconta Antonietta. Poi i primi frutti e il posizionamento nel mercato. «Le mani – insiste – senza di queste non si fa niente». È quella capacità che sempre ha contraddistinto la nostra gente e ha fatto la differenza.

Nel 2017, un nuovo investimento con l'acquisto di macchinari a tecnologia evoluta per l'orlatura delle tomaie. «Siamo diventati artigiani digitali», dicono sorridendo, «questo ci consente costi minori e qualità ancora maggiore». Come va il settore calzaturiero e l'indotto? «C'è una leggera ripresa» dice Guido, «Credo che chi ha portato all'estero le produzioni, tornerà in Italia».

Due passaggi di Vergari colpiscono: quando sostiene che la relazione personale tra fornitore e cliente è importante come il prezzo praticato; e quando parla di Provvidenza divina, quella del Manzoni. Quella che non li ha mai abbandonati. Forse, una nuova economia sta emergendo.




adolfo leoni