Dieta Mediterranea: a 10 anni dal riconoscimento UNESCO. Il brindisi del Laboratorio e il convegno di Sofia

3' di lettura 20/11/2020 - Lunedì scorso la Dieta Mediterranea ha compiuto dieci anni. Due lustri cioè dal riconoscimento di patrimonio culturale immateriale dell'Umanità da parte dell'UNESCO. La ricorrenza è stata festeggiata con un brindisi virtuale, il giorno successivo, dai componenti il Laboratorio Piceno della Dita Mediterranea costituitosi a Montegiorgio a ridosso di quell'evento del 2010. Gli auguri alla Dieta sono arrivati anche dal noto giornalista ed esperto di gastronomia Paolo Massobrio che ha ripreso le parole del Ministro dell'Ambiente Sergio Costa: «La Dieta Mediterranea costituisce una tradizione che unisce insieme più generazioni in una saggezza millenaria».

Anche un altro giornalista, Attilio Barbieri, se ne è occupato lanciando però un allarme: il nostro regime alimentare, diffuso ormai anche fuori dallo Stivale, è minacciato da francesi e inglesi, che lo penalizzano con le etichette a semaforo. Un grosso problema su cui vegliare. Ma il rischio è anche casalingo. Lo ha segnalato la Fondazione Barilla in occasione dell'anniversario. In una nota ricorda come la Dieta Mediterranea «è universalmente associata alla prevenzione di malattie croniche non trasmissibili, dal diabete alle malattie cardiovascolari, ed è un modello alimentare in grado di incidere in modo determinante sulla longevità». Però... Nell'analisi viene evidenziato che «in Italia c'è un allontanamento da questo modello alimentare, tanto che il numero di italiani obesi o in sovrappeso risulta elevato: 25% dei minori e il 46% degli adulti». Viene inoltre sottolineato che nel mondo un regime alimentare scorretto è alla base di 11 milioni di decessi l'anno, ovvero, il 20% delle morti totali. La Fondazione Barilla ci ricorda che «le nostre scelte alimentari, hanno un impatto anche sull'ambiente, visto che fino al 37% delle emissioni globali di gas serra provengono dai nostri sistemi alimentari, dal campo alla tavola». È anche per questo motivo che i componenti il Laboratorio Piceno della Dieta Mediterranea hanno accelerato la loro opera di disseminazione culturale. Martedì 24 novembre sarebbero dovuti volare a Sofia, in Bulgaria, invitati a relazionare alla Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, che vede tra i partner l'Accademia Italiana di Cucina. Le misure anti Covid non consentiranno però gli spostamenti. Ma l'occasione non verrà sprecata. Ci si collegherà infatti in video conferenza da Montegiorgio, patria della Dieta, dove il sindaco Michele Ortenzi saluterà la platea bulgara per poi cedere il microfono all'arch. Fabio Torresi, delegato AIC del Fermano, al presidente del Laboratorio Lando Siliquini e allo storico locale Mario Liberati autore di diversi testi sull'argomento. Intanto anche Coldiretti scende in campo rendendo noto che la Dieta Mediterranea si è classificata come migliore dieta al mondo, davanti alla dash e alla flexariana, in base a quanto sostenuto dal media statunitense U.S. News & World's Report's, noto anche per i consigli ai consumatori. «La Dieta Mediterranea - sottolinea la Coldiretti - ha vinto la sfida tra 35 diverse alternative con un punteggio di 4,2 su 5 grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui perdita e controllo del peso, salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete». Un primato da non perdere. Un'occasione da sfruttare.






adolfo leoni


Questo è un articolo pubblicato il 20-11-2020 alle 10:21 sul giornale del 21 novembre 2020 - 248 letture

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