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Confartigianato–turismo: mille gli interrogativi. Perdite stimate oltre il 60%. “Come riaprire una struttura ricettiva senza aiuti concreti?”


Infinite sono le domande che attanagliano gli operatori turistici dell’intera Regione. Titolari di chalet, imprenditori balneari, proprietari di alberghi, b&b e strutture ricettive, tutti si pongono la stessa domanda: come fare ora?
Coloro che vivono di turismo e di tutto ciò che gira intorno a questo settore, si trovano in seria difficoltà in questa emergenza. Con la stagione estiva che ormai è alle porte, hanno bisogno di sapere come comportarsi e come adeguarsi a seguito della crisi, così da capire se almeno potranno limitare le perdite già annunciate.
La Confartigianato delle Provincie di Ascoli, Fermo e Macerata, questa mattina si è riunita in video conferenza, per rispondere a tutte queste domande ed a molti altri interrogativi. Presenti all’incontro online, oltre al Presidente Renzo Leonori ed al Segretario generale Giorgio Menichelli, anche l’Assessore regionale al Turismo e Cultura Moreno Pieroni e il Segretario Generale della Confartigianato Marche Giorgio Cippitelli. Presenti moltissimi imprenditori, lavoratori ed operatori del settore turistico.
Ad aprire la conferenza il Seg. Generale Giorgio Cippitelli: “Fare subito qualcosa, questa è la parola d’ordine. Da quando è iniziata l’emergenza sono passate ormai 7 settimane, troppe per non avere danni gravi. Ancora non sono arrivate risorse adeguate. Serve un progetto concreto, che attivi almeno una ripresa di prossimità. Questa sensazione di attesa non è buona”.
A seguire è intervenuto l’Assessore regionale Moreno Pieroni: “Il sistema regionale in campo sanitario sta dando le giuste risposte e di conseguenza arriverà una ripresa anche nel turismo. Stiamo organizzando molti incontri per ascoltare il parere di tutti, degli operatori, degli imprenditori, degli Enti e delle diverse Associazioni di categoria, il dialogo è fondamentale. Abbiamo avviato tavoli con esperti per coordinare tutte le richieste. Dobbiamo muoverci in modo unitario”.
Incrementare la sicurezza sanitaria e limitare ogni tipo di problematica per il turista: “E’ fondamentale dare certezza sanitaria ai turisti, perchè il turista vuole conoscere se ci sono rischi. In questo senso si muoverà la nostra promozione che attiveremo a breve, dirigendola su due binari, a livello nazionale e verso le Regioni di prossimità. Infatti, per questa stagione il turismo sarà molto più interno è normale, ci si limiterà a brevi spostamenti, magari nella stessa Regione di appartenenza o poco fuori, quindi è qui che noi vogliamo puntare. Tale promozione partirà già dal 15 maggio”.
Collaborazione tra i vari enti locali: “Al il Ministro del Turismo abbiamo chiesto di defiscalizzare le vacanze, per dare incentivare l’opportunità di muoversi. Inoltre, tutti gli enti locali debbono impegnarsi con la consapevolezza che questi momenti sono ricchi di collaborazione. In questo senso, abbiamo chiesto che la tassa di soggiorno quest’anno non si paghi e che vengano sospese l’Imu e la Tari. Abbiamo dato la possibilità alle strutture balneari di operare i lavori e di pulizia delle spiagge, perché contiamo di ripartire al più presto”.
Inizio della stagione estiva e come organizzarsi: “Contiamo di aprire la stagione estiva tra il 19 e 23 maggio. Probabilmente le nuove norme in merito da parte del governo usciranno a fine maggio, quindi noi dobbiamo farci trovare pronti prima. È ovvio, bisognerà organizzarsi in questo senso e capire bene come trarre vantaggio da queste nuove disposizioni sanitarie. Ci stiamo già muovendo, cercando di attivare finanziamenti a fondo perduto per l’acquisto di strumenti di sanificazione”.
Hanno preso poi la parola Milena Sebastiani di Confartigianato e Stefano Alessandrini operatore turistico, illustrando molte perplessità e problematiche. Entrambi hanno sottolineato la grande perdita di fatturato che si apprestano ad affrontare gli imprenditori turistici e i tanti dubbi su come riaprire ad esempio uno chalet. Servono norme chiare, investimenti seri e meno burocrazia, almeno per limitare i danni.
Importanza anche al turismo montano: “Il turismo non è solo costa, ma anche montagna, strutture ricettive, collina, entroterra - osserva Menichelli - Dopo il sisma tali zone si stavano per rialzare, ma ora sono di nuovo ko, quindi va sostenuto anche questo tipo di attività turistica. Le microimprese, come ad esempio un b&b, sono oggettivamente più coerenti con la sicurezza, non hanno dipendenti da gestire o migliaia di operatori, inoltre gli spostamenti sono interni al comune di residenza. La mobilità spesso avviene a piedi, ci sono elementi oggettivi per cui la microimpresa potrebbe essere avvantaggiata”.
Guardare alle aree montane come risorsa per il turismo di un’intera regione, perché possono essere più sicure. Aiuti e sostegni anche alle guide turistiche di media ed alta montagna, alle agenzie di viaggio ed ai tour operetor.
Davvero tante le richieste, le problematiche e le perplessità degli operatori ed imprenditori presenti, che si trovano in seria difficoltà e chiedono una maggiore chiarezza, meno burocrazia ed interventi repentini, perché i tempi sono ristretti: “Linee guida chiare il prima possibile. Serve riaprire i confini regionali perchè non si può contare solo sui turisti marchigiani”. “Ben vengano nuove norme di sicurezza, ma poi vanno garantite e rispettate, necessaria quindi la lotta all’abusivismo, per non vanificare gli sforzi di molti”.
Molte le famiglie che disdicono o non effettuano prenotazioni, per questo gli operatori del settore chiedono il rispetto delle ferie altrimenti non ci sarà nessuna stagione estiva ed allo stesso tempo un bonus vacanza ai nuclei familiari per incentivare gli spostamenti.

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