“Cara Scuola, ci manchi”. Ecco la voce degli studenti.

7' di lettura 21/04/2020 - “Molto utile la didattica online, ma la scuola vera è tutt’altro”. “Condivisione, crescita e una palestra per la vita. Una lezione telematica non trasmette questo”. Una relazione a distanza tra due innamorati quella della Scuola e dei suoi studenti. Prima o poi tutto tornerà alla normalità.

“Driiin”, è suonata la campanella, è ora di entrare in classe. Anzi no, è la sveglia. Tra mezz’ora devo attivare la connessione, c’è la lezione online di italiano. Ce le immaginiamo un po così le mattinate degli studenti in questo periodo di isolamento forzato a causa del covid, dove le scuole, ormai da oltre un mese, sono chiuse e forse lo rimarranno fino a settembre.

Le risate in pulman, gli scherzi in classe, le alzate di mano, la merenda divisa a metà, i suggerimenti, i bigliettini, le interrogazioni saltate, i compiti copiati alla prima ora e le gioie per un bel voto, tutto questo non c’è, per adesso. Ora i protagonisti sono i PC, le piattaforme telematiche, le webcam, i Giga e le connessioni, le spiegazioni da dietro uno schermo e lo studio da soli in casa. Tutto questo non è la Scuola, quella vera, ma prova a sostituirla.

Noi di VivereFermo, quindi, abbiamo pensato di chiedere ai ragazzi e ragazze della Provincia, come stanno trascorrendo queste settimane, cosa significa per loro la didattica a distanza e quanto sentano la mancanza della Scuola.

“La didattica a distanza è funzionale, soprattutto in questo delicato momento, ma sento il bisogno di stare in classe con i miei vicini di banco e con il prof di fronte – ci racconta Jacopo di 16 anni, studente di Liceo Classico - Mi manca davvero molto la giornata scolastica tradizionale, ormai era parte della mia vita: i compagni, professori, i bidelli e persino le interrogazioni, i compiti in classe e quelle fatiche quotidiane, che fanno parte di ogni studente”.

Senza una normale routine scolastica, gli alunni possono sentirsi smarriti: “Nei primi giorni non avvertivo molto il peso di questa situazione così anomala, ora, invece, percepisco una sorta di alienazione, come se queste giornate talvolta non mi appartenessero. All’inizio si, è conveniente rimanere a casa, la sveglia con calma e la colazione senza fretta, adesso però, sento che mi manca la mia scuola, la mia classe, il confronto schietto e diretto con i compagni, fatto di sguardi e di una condivisione che non potrà mai essere virtuale”.

Lezioni online necessarie certo, ma la Scuola vera è molto altro: “la didattica a distanza è sicuramente utile in un momento in cui non c’è altro modo per mantenere vivo l’apprendimento – conclude Jacopo - Ma la scuola, quella vera, è altro, perché vive di rapporti veri che uno schermo non riesce a darti”.

Giorgio, di 18 anni studente di Liceo Scientifico, dal canto suo, va subito al sodo: “Fare lezione a casa è peggio, c’è poco da dire, non hai un confronto diretto con il professore ed è più difficile seguire la spiegazione anche per il fatto che alcune volte ci possono essere problemi di connessione. Bisogna essere sicuramente più autonomi per rimanere al passo con gli argomenti”.

Le giornate a casa possono essere più rilassanti, ma condividere quelle ore con i compagni ha un sapore unico: “La giornata a scuola è più impegnativa, questo è ovvio, ma ora sento molto la mancanza degli amici. Quest’anno per me è l’ultimo, c’è la maturità ed è triste sapere di non poter vivere a pieno i momenti finali insieme a quei compagni con i quali ho condiviso tanto. Sai che questo percorso di studi finirà in modo diverso da come te l’eri immaginato, quindi provo già un pò di nostalgia”. Encomiabile l’impegno dei professori, ma il confronto e l’aiuto reciproco tra studenti mancano davvero: “La scuola vera è sicuramente altro rispetto alle lezioni online. Gli insegnanti fanno del loro meglio con le spiegazioni, è una situazione nuova anche per loro, ma il confronto quello vero tra i banchi, l’aiutarsi a vicenda mancano. Alcune cose devi studiarle e capirle da solo”.

Ad oggi le modalità degli esami di maturità non si conoscono con chiarezza, ma di certo l’ultimo giorno di scuola gli alunni lo passeranno a casa: “Dopo 5 anni il rapporto con alcuni compagni è diventato unico, per questo mi mancherà non poter trascorrere gli ultimi istanti con loro prima della campanella. È davvero strano e difficile accettare come questo virus, da un giorno all’altro, abbia capovolto tutto”.

Guarda più al lato pratico Federico di 17 anni, studente dell’Istituto Alberghiero: “Secondo me fare lezione a casa è utile e per alcune cose anche più comodo, ad esempio per gli orari degli autobus, che ci costringevano ad alzarci molto presto al mattino e tornare a casa nel tardo pomeriggio”. C’è bisogno di un maggiore impegno: “C'è molta differenza rispetto alle spiegazioni a scuola, ma, in ogni modo, si cerca di continuare e di terminare l'anno. La didattica online è l’unico modo con il quale noi alunni possiamo continuare gli studi, quindi va accettato. Una cosa che mi manca, sono i compagni e le infinite risate. Le interrogazioni invece no”.

Per Francesca di 17 anni, studente del Lico Scientifico, ci sono lati positivi e negativi, ma la mole di studio è sempre considerevole: “Sicuramente fare lezione da casa é più comodo e meno stressante, non ci si deve spostare con i vari mezzi e si fanno meno ore rispetto ad una normale giornata scolastica. Ma è indubbio che il rapporto con i compagni non è lo stesso. Lo schermo di un computer non può trasmettere le stesse sensazioni che provi in classe. Riguardo ai compiti ed allo studio individuale, devo dire che le due modalità non sono poi così diverse, il lavoro da fare c’è ed è parecchio, i compiti non mancano”. Necessario attivare le lezioni online, ma non sempre gli strumenti sono all’altezza: “La didattica a distanza certamente è una valida alternativa a tutto quello a cui eravamo abituati, ma non può sostituire la scuola vera, anche perché spesso i professori non riescono a spiegare in modo chiaro ed i problemi di connessione a volte ci impediscono di comprendere bene”.

Per Mattia di 16 anni, studente dell’Istituto Professionale, è un modo nuovo di fare Scuola e per certi versi migliore: “Sicuramente è strano, ma non è difficile, anzi. Per me è più facile seguire le spiegazioni dei professori, perché ovviamente non ho le distrazioni che potrei avere a scuola. Tuttavia, il rapporto con il tuo vicino di banco e la condivisione con gli altri amici non ci sono e ne sento la mancanza. Le ore in classe passavano più in fretta, erano più leggere”. Giornate anomale quelle passate in casa, dove è facile farsi prendere dalla noia: “In queste settimane, anche se sono meno stanco, inizio ad annoiarmi, mi sembra di vivere momenti interminabili. La routine scolastica, anche se era più faticosa, riempiva di pensieri e ricordi ogni giornata”.

Le lezioni online complementari alle spiegazioni frontali, questa la proposta di Mattia: “Secondo me questo nuovo metodo andrebbe usato anche al di fuori del periodo di emergenza, potrebbe facilitare l'apprendimento e lo svolgimento dei compiti a casa e dello studio individuale, ad esempio gli insegnanti potrebbero inserire all'interno del sito scolastico delle piccole spiegazioni dell'argomento trattato in classe”.

Questo, è come vedono gli studenti la didattica a distanza, ma, come molti di loro hanno detto, la Scuola vera è naturalmente altro. Fare esperienze, crescere, condividere, gioire, piangere ed imparare a vivere. Per quanto vada veloce la connessione, una lezione online non potrà mai sostituire il suono unico della campanella.






Questo è un articolo pubblicato il 21-04-2020 alle 20:10 sul giornale del 23 aprile 2020 - 2278 letture

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