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Decreto-covid19. Menichelli: “Le imprese devono dotarsi di liquidità. Senza sarà difficile superare la crisi”.

5' di lettura 15/04/2020 - Mariani: “Tante le risorse da parte dello Stato. Più vantaggiose quelle messe a disposizione dalla Regione”. Raparo: “Pianificazione e liquidità, sono primarie e fondamentali”. Via web, la Confartigianato illustra tutti i punti del nuovo Decreto-liquidità. Gli imprenditori: “Tempistiche troppo lunghe. Abbiamo bisogno di contributi concreti. È un decreto che non ci aiuta a pieno”.

Oggi, alle ore 17.00, si è svolta la conferenza stampa online che la Confartigianato ha organizzato per spiegare nel dettaglio il nuovo “Decreto-liquidità”, entrato in vigore nei giorni scorsi. Collegati via web oltre 200 interessati, tra imprenditori, lavoratori e comuni cittadini.

Presenti, oltre al Presidente territoriale Renzo Leonori ed al Segretario Generale Giorgio Menichelli, anche il Direttore del Confidi Uni.co dott. Paolo Mariani e il dott. Massimo Raparo dello studio “Cogliandro-Raparo”. I relatori hanno illustrato i vari punti del Decreto, chiarendo con quali modalità e tempistiche le piccole e medie imprese potranno accedere ai finanziamenti che lo Stato sta mettendo a disposizione. Tanti i temi affrontati: tassi d’interesse, rate, requisiti e spiegazioni su come spendere queste somme.

Ad aprire l’incontro il Segretario Generale di Confartigianato Giorgio Menichelli: “Il nostro obbiettivo è sostenere le imprese ed accompagnarle verso l’uscita dalla crisi. Certo, c’è timore su come gestire i flussi finanziari, sia in entrata che in uscita”.

Ora il focus va messo sulla liquidità: “Stiamo invitando tutti gli imprenditori ad attingere alla liquidità, l’azienda deve dotarsi della liquidità, in questo momento ce n’è bisogno. Senza di essa non si saldano i conti dei fornitori o gli stipendi dei lavoratori. Il Governo ci ha assicurato che l’erogazione di questi finanziamenti sarà veloce e noi ce lo auguriamo. Riattivando i pagamenti, inizierà a muoversi di nuovo anche tutta la macchina economica. Speriamo anche che la pubblica Amministrazione saldi i pagamenti in modo veloce, così da dare ossigeno alle imprese coinvolte”.

In questa emergenza il tempo è fondamentale: “Da un primo monitoraggio che abbiamo fatto, abbiamo appurato che le imprese hanno reagito abbastanza bene difronte a questa crisi senza precedenti. Sappiamo che le banche sono favorevoli a questo tipo di finanziamenti, quindi ora sta alle imprese fare il prossimo passo. Il fattore tempo è fondamentale. Fare la domanda ed avere subito una risposta è importante per tutti”.

Ha preso poi la parola Paolo Mariani, direttore generale di Uni.co. Confidi Marche, l’istituto garante per le imprese: “Sono molte le misure prese dal Governo per uscire da questa crisi ed allo stesso tempo anche la Regione Marche ha messo sul tavolo diverse risorse. Ad esempio la legge 13 del 10 aprile, mediante la quale sarà fornita liquidità alle imprese. Con questo finanziamento la Regione fornisce all’imprenditore un contributo con un tasso di interessa davvero basso, pari all’1% e con 6 anni di ammortamento. Si tratta di un prestito forse più vantaggioso rispetto a quello proposto dal nuovo decreto”.

Molteplici requisiti e modalità per accedere ai finanziamenti statali: “Per accedere ai noti 25.000€ varati dal Governo, l’impresa dovrà garantire un fatturato di 100.000€; se non si rientrerà in questi canoni, la cifra diminuirà in percentuale”. Un decreto a prima vista poco vantaggioso: “E’ vero, il decreto dell’8 aprile è uno strumento che garantisce il debito, non un contributo a fondo perduto. Capisco come è la situazione di molti imprenditori, però è comunque una soluzione per superare questa crisi, che va adottata”.

A seguire, il dott. Massimo Raparo ha illustrato i flussi finanziari e la gestione della liquidità: “L’impatto del covid 19 è stato eclatante. È uno di quegli eventi che si verificano ogni 100 anni, quindi difficile da prevedere e c’è bisogno di tempo per ripartire. Come prima cosa ora serve la pianificazione. Organizzarsi e pianificare a lungo termine adesso è fondamentale. Il credito che arriverà alle imprese sarà dovrà essere impegnato per la liquidità”.

Una crisi che, secondo i dati, si prolungherà fino al 2021: “Tra aprile e giugno all’Italia mancheranno circa 30 miliardi di liquidità, quindi risentirà di questo shok e il Pil scenderà di circa 10 punti. Alle aziende non solo dovranno essere dati contributi, ma loro stesse dovranno organizzarsi anche in altre maniere e con altre risorse, come l’inserimento di liquidità tramite i soci. È necessario fare tutte le azioni che possano rimettere in pari l’impresa e cercare di salvarla”.

Simulare, guardare il lungo periodo e pianificare: “Sarà fondamentale analizzare i costi da coprire e quelli da posticipare. Fare simulazioni e capire come si potranno limitare i danni e ci saranno anche spese per la riorganizzazione la produzione futura, anche riguardo alle misure anti covid. Quello che faremo in questi tre mesi si rifletterà di sicuro nei prossimi anni”.

Molte le domande degli imprenditori collegati, che chiedevano delucidazioni e spiegazioni, ma soprattutto lamentavano la poca chiarezza del Decreto e tempistiche bibliche per avere risposte concrete dalle banche: “Troppe garanzie e requisiti. Serve agire con rapidità, abbiamo bisogno di risorse, altrimenti sarà difficile rialzarsi”. I relatori hanno poi concluso con la ragionevole speranza, che nei prossimi mesi il Governo potrebbe mettere a disposizione anche contributi a fondo perduto.






Questo è un articolo pubblicato il 15-04-2020 alle 20:00 sul giornale del 16 aprile 2020 - 533 letture

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