Vivere lib(e)ri: la Banda dei brocchi

Non una storia come tante, ma intrecci che si susseguono in cui il lettore si ritrova coinvolto quasi senza accorgersene. Una lettura appassionante, di quelle storie che inizi e non vorresti smettere mai. A me ha fatto questo effetto perlomeno “la Banda dei Brocchi”. Titolo sublime, capace di raggiungere immediatamente la curiosità del lettore attento, non credete? Magari ci si aspettano bulli incapaci o trame dai risvolti tristi, invece i Brocchi catturano l’attenzione e sono in parte nostalgici per chi ha vissuto gli anni ’70.
Interessanti da scoprire però anche per chi è magari più giovane, che con i quattro "nerd" protagonisti del libro, può rapportarsi e capire di più di un' epoca che non gli appartiene.
Tenuto conto che questi “favolosi anni”, di certo idealizzati, restano comunque "marroni”, come li definisce l’autore: anni di speranze egualitarie, di nuova musica, di sconvolgimenti sociali, di lotte e scontri sindacali, ma anche pieni di razzismo, ignoranza culturale e sciovinismo ancora imperante.
A voi, brocchi o non, buona lettura.
Jonathan Coe (Birmingham, 19 agosto 1961) è uno scrittore inglese. Ha studiato alla King Edward's School, Birmingham, al Trinity College, Cambridge e all'Università di Warwick, dove ha anche insegnato poesia inglese. Ha in seguito lavorato nel campo musicale, scrivendo musica jazz e cabaret, ha poi fatto il correttore di bozze, prima di diventare scrittore e giornalista freelance.
Fonte (Wikipedia)

Questo è un articolo pubblicato il 06-04-2020 alle 09:50 sul giornale del 07 aprile 2020 - 210 letture
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