Campioni di disciplina

4' di lettura 06/04/2020 - Un campione non è mai solo talento ma è anche forza di volontà, motivazione, perseveranza, resistenza allo stress e allora consentitemi di scrivere che i tanti abitanti della nostra piccola provincia devono almeno in questi giorni sentirsi campioni di disciplina e ieri, domenica delle Palme, ne ho avuto prova

Sono le 5 del pomeriggio del 5 aprile, il clima è primaverile; 18 gradi e all’aperto si sta decisamente bene. Voglio fare un giro per guardare cosa succede nei piccoli paesi dove ci si conosce più o meno tutti ed i controlli potrebbero essere meno stringenti.
Mi dirigo verso Montegranaro, non c’è gente in giro, né polizia urbana nè carabinieri. Incrocio solo 4 automobili ed un signore attempato che passeggia sul marciapiede con un cane; poi un semaforo, è rosso mi fermo e tra me e me dico che oggi non servirebbe come non sarebbero necessarie nemmeno le rotatorie che hanno addirittura superato i semafori stessi per rendere il traffico ancor più fluido ed accorciare i tempi di attesa.

Esco dal centro abitato, fra qualche minuto sarò sulla mezzina con l’idea di percorrere trasversalmente la provincia di Fermo.
Eccomi a Grottazzolina. Tutto è fermo ed immagino allora la gente in casa per le tante auto parcheggiate ai lati delle strade.

Critici, spaventati, confusi, speranzosi, ottimisti ognuno di noi con le nostre caratteristiche forzatamente a casa.
Già tutti a casa; una circostanza per manifestare attenzioni e sentimenti sopiti per chi ci sta accanto o per scoprire i lati oscuri ed indesiderati dei nostri familiari che mai avremmo voluto conoscere?

Il Coronavirus ci costringe a gettare la maschera e non solo questo; se non fosse così deleterio e minaccioso potrebbe anche essere etichettato come un talentuoso innovatore.

In tutta la sua drammaticità ci ha costretti a forme alternative di lavoro, a reinventarci, a rimettere in movimento la nostra innata fantasia annichilita da una quotidianità dove non c’è tempo per pensare se non all’organizzazione della giornata.

E dopo Grottazzolina proseguo per Montegiberto. All’ingresso del paese mi fermo per prendere qualche appunto e fare qualche foto.
Da lontano vedo la macchina dei carabinieri; si avvicinano, mi chiedono i documenti e ripartono dopo aver effettuato i relativi controlli.

Da Monte Giberto a Petritoli e poi a Montalto Marche. Il tempo di fare qualche foto e rendermi conto, in quaranta chilometri di strada percorsi, che siamo disciplinatissimi.
In tutto, sono 16 le auto incrociate e tre le persone a spasso con il cane; neanche a farlo a posta uno per paese e così lontani gli uni dagli altri da ogni possibilità di contagiare o di essere contagiati.

A farmi compagnia, in macchina, l’ insostituibile radio che mi ricorda l’inizio della consueta conferenza stampa della protezione civile che oggi da buone notizie.
“E’ stato raggiunto il picco dovrebbe cominciare la discesa”.
Parole che arrivano mentre una strada completamente sgombra e nessun appuntamento mi consentono qualche distrazione mentre guido per godere della bellezza delle nostre campagne; è tutto un rifiorire e dopo l'ultima neve un verde intenso mi abbraccia. Qua e la, distanti 5, 10 kilometri gli uni dagli altri i nostri straordinari borghi tutti ben curati.

Ho attraversato in questo lento pomeriggio diverse valli e mi sono concesso un piccolo “sconfinamento” nella provincia di Ascoli per un ipotetico raffronto con quella fermana.

Dalla val Tesino salgo verso Offida che di questi periodi, in altri anni, era già un brulicare di turisti curiosi del tombolo di cui è uno dei centri più importanti al mondo.

Non c’è nessuno nella splendida piazza. Una foto anche qui ed il ritorno verso Fermo.
Guardo a sinistra ed il sole si è già coperto dietro il monte dell’Ascensione lasciandosi alle spalle il rosso di un tramonto sereno.

E’ ora di accendere i fari e con sorpresa davanti a me un leprotto disorientato corre in mezzo alla strada. Rallento e per trecento metri gli resto dietro per non investirlo e penso al battito del suo cuore; lo immagino impazzito per la paura.
Poi istintivamente taglia verso sinistra e si perde nei campi. E’ là che almeno per ora troverà la salvezza e noi, come ormai da più settimane, ognuno a casa nostra.


di Lorenzo Bracalente
lorenzo.bracalente@gmail.com
 







Questo è un articolo pubblicato il 06-04-2020 alle 12:41 sul giornale del 07 aprile 2020 - 1224 letture

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