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Fermo, CasaPound: "Basta con il degrado nel quartiere Carcera di Rione Murato"

3' di lettura 28/05/2018 - A seguito di diverse segnalazioni ricevute dai residenti della zona Carcera-Rione Murato, i militanti di CasaPound Fermo si sono recati nelle adiacenze della EX-COPS dove da tempo si verifica una situazione di disagio.

La criticità, che con il passare del tempo sta preoccupando sempre più la cittadinanza, riguarda la presenza di una decina di migranti che vivono letteralmente per strada, accanto al campo di atletica; nonostante questa situazione sia stata più volte segnalata dai cittadini, ad oggi nessuna istituzione ha preso provvedimenti efficaci.

"Una situazione inaccettabile a cui è necessario porre rimedio immediatamente - afferma nella nota Michele Sgariglia, portavoce di CasaPound Fermo e candidato al Senato nelle passate elezioni del 4 marzo - Dopo aver compiuto un sopralluogo nella giornata di ieri, la scena che ci siamo trovati è apparsa drammatica: stesi per terra sopra dei cartoni erano presenti circa una decina di ragazzi extracomunitari da troppo tempo abbandonati a loro stessi".

"Abbiamo avuto un colloquio con questi ragazzi in condizioni di palese disagio - prosegue Sgariglia - e ci hanno detto di provenire dal Pakistan, che la questura è a conoscenza della loro situazione, ma ancora non si è mossa per trovare una soluzione efficace, autorizzandoli, di fatto, a dormire sopra dei cartoni. Una situazione che ha effetti tangibili anche sulla qualità di vita dei cittadini del quartiere".

"Per quanto riguarda il cibo, si rivolgono alla Caritas o vivono di elemosina davanti agli esercizi commerciali della zona - continua il portavoce di CasaPound Fermo - vivendo di fatto in una situazione igienico-sanitaria raccapricciante, senza alcuna assistenza medica e usano le vie della zona come bagno pubblico. Una situazione di disagio che inevitabilmente ha riflessi tangibili sull'intera zona".

"A tal proposito, vista la situazione ai limiti della sopravvivenza, abbiamo domandato loro se fossero a conoscenza delle varie strutture dedicate all’accoglienza presenti sul territorio fermano, come lo SPRAR o la comunità gestita da Don Vinicio Albanesi - aggiunge Sgariglia - ma la risposta è stata negativa. A questo punto è lecito domandarci, laddove gli immigrati non sono come in questo caso un business per le cooperative e lo stato, dove sia lo spirito di carità e benevolenza tanto sbandierato in certi ambienti".

"E’ chiaro che se non si prenderanno dei provvedimenti repentini ed efficaci il già complicato problema di convivenza tra i residenti e questi ragazzi può solo peggiorare - conclude nella nota il portavoce fermano del movimento della tartaruga frecciata - Con questo intervento, CasaPound Fermo vuole sollecitare l'attenzione delle istituzioni riguardo la situazione e chiede una soluzione nel più breve tempo possibile. Laddove ció non avverrà, torneremo ad intervenire sulla vicenda al fianco dei residenti per farci portavoce delle loro legittime proteste, finora disattese dalle istituzioni".


   

da Casa Pound




Questo è un articolo pubblicato il 28-05-2018 alle 13:04 sul giornale del 29 maggio 2018 - 1055 letture

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