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Mr. Bagalini saluta il Monturano-Campiglione


Si conclude, non senza un po’ di commozione, quella che a livello locale (ma non solo) può essere considerata una moderna favola calcistica.
Un sodalizio, quello tra il tecnico Roberto Bagalini ed il Monturano-Campiglione, durato ben sei anni, che diventano undici se sommati ai cinque trascorsi sulla panchina del Campiglione, società poi fusasi con il Monturano-Calcio.
Una lunga collaborazione (una rarità nel calcio di oggi) nata da un sogno ambizioso, quello del presidente Liberini, e dalla condivisione di solidi valori, anche quelli forse d’altri tempi.
“Quando il presidente Moretti prima e Liberini poi mi chiamarono dicendomi di voler fare un progetto di cinque anni francamente ero incredulo perché so che poi gli allenatori sono molto vincolati dai risultati. Invece quello che ho sempre trovato, specialmente lo scorso anno in occasione dello spareggio salvezza, è stato un clima di serenità che credo sia stato determinante per il conseguimento di tutti i traguardi raggiunti in questi anni.
Questa è una cosa che faccio fatica a spiegare ai miei colleghi e, ad esempio, anche i nuovi giocatori che di anno in anno sono entrati in squadra facevano fatica ad entrare in qeust’ottica”
Un “modello” calcistico dunque in cui la fiducia “incondizionata” della società è stata ampiamente ripagata da un tecnico che, con lavoro, dedizione e “mettendoci la faccia”, ha saputo plasmare un gruppo, tassellandolo anno dopo anno, portando il Monturano-Campiglione dalla Seconda Categoria all’esordio, due anni fa, nel campionato di Promozione.
“Devo dire che la società mi ha sempre messo a disposizione una rosa competitiva per i risultati che dovevamo raggiungere. Siamo partiti dalla Seconda Categoria, poi tre anni in Prima e quindi l’esordio in Promozione, dove quest’anno abbiamo raggiunto la seconda salvezza consecutiva”.
Molte le emozioni in questa lunga cavalcata. L’ultima sicuramente è stata la sofferta salvezza dello scorso anno, conquistata allo spareggio play out dopo una stagione molto tribolata. Ma la più bella, per Mr. Bagalini, “è stata la vittoria del campionato di Prima Categoria conquistata con otto vittorie nelle ultime otto gare in un testa a testa con il Valdichienti dove era vietato pareggiare”.
E poi, ovviamente, la salvezza sicuramente più tranquilla di quest’anno. Un’altra bella pagina su cui però il tecnico ha voluto scrivere la parola fine. Un lieto fine, come tutte le favole che sono e devono rimanere tali.
“Penso che questo sia stato un rapporto speciale e debba continuare ad esserlo e per questo credo sia giusto chiudere così nel migliore dei modi affinché questo rapporto speciale che ho con questa società sia e rimanga speciale. Credo di aver dato tanto ma quello che mi porto dietro è molto di più”.
E dunque ora, per il Monturano-Campiglione, si aprirà una nuova pagina anche se, per un ancora commosso Liberini, “sarà difficile ripetere questa esperienza”. “Quella che c’è stata con Roberto– prosegue Liberini- è stata un’alchimia unica dove società e tecnico erano un tutt’uno ed io, a nome della società, non posso che ringraziarlo ancora una volta per quanto ha fatto in questi anni.”
Domani, per entrambi i protagonisti di questa favola, sarà un nuovo inizio e, anche se sarà impresa ardua, auguriamo sia al Mister che al Presidente di potersi nuovamente ripetere con questa dedica tratta dal film “Radiofreccia”: “Credo che un’Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa”.

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