Al Multiplex di Fermo l' anteprima regionale del film Gli indesiderati d’Europa

2' di lettura 07/05/2018 - Il film firmato da Fabrizio Ferraro, sarà proposto in anteprima regionale, mercoledì 9 maggio, ore 21

Una pagina di storia, forse, per troppo tempo dimenticata.
Catalogna. Pirenei Sud-orientali. Gli elementi naturali di un paesaggio minerale. Lungo la Route Lister, nel febbraio del 1939 avanzano lentamente i profughi della Guerra civile spagnola. Tra di loro tre miliziani antifascisti. L’anno successivo un altro gruppo di “indesiderati” attraversa il medesimo sentiero ma in direzione opposta.
È la popolazione degli antifascisti europei, stranieri ed ebrei in fuga dalla Francia occupata e “collaborazionista”. Walter Benjamin, filosofo e scrittore tedesco, è uno di questi. Non molti sanno che il filosofo Walter Benjamin, i cui scritti hanno influenzato autori come Theodor Adorno e Hannah Arendt, tentò di fuggire dalla Francia occupata dai tedeschi per raggiungere la Spagna e imbarcarsi per l'America. Nel suo viaggio incontrò un ostacolo che gli parve insormontabile e che ne segnò l'esistenza. Con sé portava una valigia a cui teneva in modo particolare in quanto contenente i suoi ultimi scritti che non sono stati più ritrovati.
Una pagina di storia dunque, che, guardando allo ieri, ci proietta nell’oggi e, Dio non voglia, nel domani.
Gli indesiderati d’Europa, il film firmato da Fabrizio Ferraro, sarà proposto in anteprima regionale, mercoledì 9 maggio, ore 21, al Multiplex Super8 di Fermo.
L’iniziativa è stata presa in collaborazione con l’ANPI Comitato provinciale fermano e ISML sempre di Fermo. Il professor Giuseppe Buondonno dialogherà con il regista. Tra docufiction e rievocazione d’autore, complice una splendida fotografia in bianco e nero, ricca di chiaroscuri, il regista Ferraro rilegge la storia della Route Lister alla luce di una sensibilità che vorrebbe attualizzare il passato in un volgere di anni, il nostro, in cui il tema dell’esilio degli intellettuali in fuga dai regimi, di frontiere e di migranti, suscita un aspro dibattito politico.
«L’operazione – ha scritto una parte della critica - è a tratti affascinante, soprattutto da un punto di vista visivo, ma soffre quando l’aspetto intellettualistico e il formalismo si sovrappongono a una materia scottante di dolore, tanto in riferimento al presente quanto al passato. Il dolore degli esuli, dei corpi, in esilio».
Un film da vedere, discutere, approfondire.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-05-2018 alle 22:16 sul giornale del 08 maggio 2018 - 391 letture

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