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Sindrome di Asperger o disabilità nascosta

2' di lettura 18/02/2018 - Il 18 febbraio è la Giornata Internazionale della Sindrome di Asperger.

La Sindrome di Asperger (abbreviata in SA o AS in inglese) è un disturbo pervasivo comunemente considerato una forma dello spettro autistico. Il termine “Sindrome di Asperger” venne coniato dalla psichiatra inglese Lorna Wing in una rivista medica del 1981. Chiamata così in onore di Hans Asperger, uno psichiatra e pediatra austriaco il cui lavoro venne riconosciuto soltanto a partire dagli anni novanta. Le persone affette da questa sindrome presentano una persistente compromissione delle interazioni sociali, schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati, attività e interessi molto ristretti. Diversamente dall’autismo classico, non si verificano significativi ritardi nello sviluppo del linguaggio o dello sviluppo cognitivo. Questi gli aspetti caratteristici della SA:
insistenza sulla monotonia;
compromissione delle interazioni sociali;
raggio ristretto di interessi;
concentrazione limitata;
limitata coordinazione motoria;
difficoltà accademiche;
vulnerabilità emotiva.
La SA riguarda all'incirca 20-25 bambini su 10000. Questo significa che per ogni caso di autismo più classico la scuola può aspettarsi molti più bambini con un quadro di AS. Tutti gli studi concordano sul fatto che la sindrome di Asperger è molto più comune nei ragazzi che nelle ragazze. L'AS si associa spesso ad altri disturbi quali sindrome di Tourette, problemi dell'attenzione o dell'umore (depressione e ansia). In alcuni casi c'è una chiara componente genetica, con un parente (più spesso il padre) che mostra o un quadro completo di AS o alcuni dei tratti associati a essa. Fattori genetici sembrano essere più comuni, da soli o in combinazione, in genitori di bambini con AS. Da notare che, rispetto alle altre forme di autismo, questa sindrome non pregiudica in alcun modo una vita adulta normale. Il Professor Gillberg asserisce che il 30-50% di tutti gli adulti con AS non sono mai stati valutati o correttamente diagnosticati. I trattamenti farmacologici si rivolgono dunque a sintomi comportamentali specifici come l'iperattività (trattata in alcuni casi con antidepressivi) o i rituali ossessivi e le stereotipie (trattate con farmaci antipsicotici come il risperidone). Molto utili poi gli interventi cognitivo-comportamentali mirati all'acquisizione delle abilità sociali, il cosiddetto social skill training. In età scolare sono utili gli interventi educativi individualizzati in modo da tenere conto delle specifiche esigenze correlate col disturbo. Esistono, inoltre, gruppi di supporto per persone con sindrome di Asperger volti a favorire l'incontro e il confronto con altri che hanno problematiche simili.


   

di Michele Peretti
redazione@viverefermo.it





Questo è un articolo pubblicato il 18-02-2018 alle 15:15 sul giornale del 19 febbraio 2018 - 2153 letture

In questo articolo si parla di cultura, emozioni, psichiatria, autismo a scuola, articolo, sindrome, Michele Peretti

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