Vivere le Storie: Elena Mocchetti e una vita da super mamma

5' di lettura 11/02/2018 - Stavolta ci dirigiamo verso la Valdaso e più precisamente a Piane di Moresco, un borgo d'eccezionale valore. A valle si trova l'azienda agricola dei Fratelli Pompei, che sono tre ma che fin dall'inizio di quest'avventura hanno una “sorella” acquisita, Elena per l'appunto.

Arrivo nella struttura e noto già tante cose che m'incuriosiscono. Resto in macchina qualche secondo prima di avviarmi all'ingresso, seduto nel parcheggio, perché finisco di programmare l'intensa giornata e Elena è già fuori dalla macchina che mi attende.
Mi fa fare un giro del suo mondo aziendale e poi entriamo nel punto vendita e ci sediamo.
Elena è una mamma di cinque figli, il più grande di ventiquattro anni e la più piccola di otto.
In mezzo altri tre adolescenti, o quasi.
Si è trasferita qui definitivamente da quando ha sposato Ferdinando, suo marito. Si definitivamente perché, dato il lavoro del padre in banca (originari del Lazio), si spostava continuamente in giro per l'Italia laddove veniva mandato.

Poi giunta nelle Marche, regione nella quale con la famiglia veniva spesso in vacanza, ha legato talmente tanto con Ferdinando da sposarlo. L'occasione per entrambi, l'ha fornita la sorella di Ferdinando stesso, la quale ha sposato uno zio di Elena, quindi nel tempo vi erano molte occasioni per i due di rivedersi. E anche lontano dalla sua Frosinone, dove studiava giurisprundenza, Elena cominciò a fare cose che non si sarebbe mai immaginata, tanto che ancora stenta a credere a sé stessa guardandosi indietro.
La famiglia Pompei aveva una piccola azienda agricola, amorevolmente gestita fin da sempre dalle donne, in cui producevano prettamente olio e lei iniziò fin dai primi tempi da fidanzata, a raccogliere le olive; una novità assoluta.
I Pompei avevano ed hanno tutt'ora, un grande autosalone che è stato da sempre l'impegno principale per tutti, così l'azienda agricola rischiava di essere lasciata in disparte. E' stata proprio Elena a proporre quattro anni fa, quando i figli le hanno lasciato un po di tempo libero dalle mansioni naturali, di gestirla. Elena diventa così la quarta generazione di donne e mamme, ad occuparsene.

Lasciatemi provare fino alla fine dell'anno e vediamo cosa ne esce fuori”, ha detto alla famiglia.
Si è messa sotto di buona lena e le idee sono subito incominciate a sbocciare. La prima di tante?
“Volevo aprire le porte dell'azienda alla gente, ai bambini in particolare. Ho fatto un corso per gestire una fattoria didattica, ho allestito dei giochi fuori dai capanni, degli spazi di condivisione e mi sono fatta conoscere nelle scuole. Sono partita dalla gente e ho continuato con la gente, dato che mi sono anche specializzata in Somministrazione alimenti .”
Testare, assaggiare, questa la sua idea per trasmettere nel sociale ciò che la terra da loro e condividerlo, parlare con chi visita l'azienda e conoscere le storie, non tanto quindi una finalità legata all'acquisto materiale di un prodotto, quanto vedere occhi interessati e leggervi dentro.
“Questo posto, questi luoghi sono casa mia ormai, per me che non ho mai avuto un territorio di riferimento. Mi è stata donata l'opportunità di fare qualcosa d'importante e voglio farla crescere per lasciare qualcosa anche ai figli, che poi faranno ciò che vogliono. Devo però creare un luogo che accolga e in cui la gente si trovi bene. “
Tutto questo Elena lo fa anche tramite i prodotti che coltivano: olio di varie colture, pasta (fatta col grano che lavoravano nei campi di famiglia), vino ed altro ancora. Tutto rispettando la natura.
Tante sono anche le collaborazioni che nell'arco dell'anno Elena attiva, tra associazioni, corsi, scuole ed altro.
“Ho già pensato di organizzare un corso bilingue con una mia amica canadese, oltre a corsi per riscoprire e praticare l'attività motoria. Ovviamente tutto avverrà qui in azienda negli spazi di cui disponiamo. E poi penso a camminate nella natura, ma non un trekking selvaggio,bensì un percorso slow per respirare in pace. E ancora: attività per famiglie, presentazioni di libri, cucina per bambini ecc ecc.”
La fermo. E con i tuoi ragazzi come ti gestisci? Riesci a fare tutto?
“Bè non è stato facile e fino a qualche anno fa non era pensabile tutto questo, avendone cinque. Ma oggi è diverso perché tutti danno una mano: mi aiutano ad accogliere le persone, i gruppi e cucinano anche. Condividono la parte forse più bella dell'attività ed è giusto così. La più piccola la porto solo in estate per giocare, stare con altri bimbi, mangiare tutti insieme. Tutti modi per stare sempre in contatto e lasciare loro un ricordo affettivo che li leghi a questa terra. Ognuno di loro ha un compito.
Ho imparato molto poi dalle varie gravidanze e una cosa che questa terra marchigiana mi ha dato, è stato riscoprire la pazienza. Ogni cosa va fatta al momento giusto, senza fretta. Se ora non riusciamo a fare qualcosa, probabilmente ci riusciremo più tardi. Come quando ero in cinta di Francesco il primogenito, avevo fretta di abbracciarlo e baciarlo e quei nove mesi mi sembravano eterni, mentre invece quell'attesa va goduta con passione.”
Una vita intensa che è venuta fuori nel tempo insomma, con tanto ancora da poter raccontare.
“Ah un'ultima cosa. Senza mio marito ovviamente non avrei potuto fare niente. Con tanto impegno e pazienza, mi ha insegnato tante cose in cui credevo di non riuscire e che invece oggi faccio volentieri.”

Elena la supermamma ,vi saluta e vi aspetta.

http://www.agripompei.it/


di Marco Squarcia
redazione@viverefermo.it





Questo è un articolo pubblicato il 11-02-2018 alle 11:04 sul giornale del 12 febbraio 2018 - 3188 letture

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