Padre Generoso Rocchetti, coraggioso missionario in Uruguay, era nato a Porto San Giorgio

2' di lettura 19/10/2017 - Nel 1905 diede coraggiosa assistenza ai malati di vaiolo di quella Nazione.

Padre Generoso Rocchetti nacque a Porto San Giorgio 9 dicembre del 1878. Frequentò le scuole elementari del suo paese. Successivamente i genitori ritennero di accontentare la sua vocazione e lo iscrissero al Seminario Arcivescovile di Terni. Qui terminò i suoi studi teologici. Uomo di forte e radicata fede prese i voti nella città umbra.
Nel 1902 fu inviato come missionario in Uruguay. Nella nazione Sud Americana ricoprì numerosi ed importanti incarichi: “Tenente Cura” della Parrocchia di Colonia del Sacramento; Incaricato della Parrocchia di “Paso del Molino”; Vicario di “Paso de los Toros” e di “Penarol”; Cappellano, per oltre dieci anni, dell’Ospedal Maciel. Amato dai fedeli e dai malati per la sua non comune dote di sacerdote pietoso e generoso.
Fu poi parroco della Chiesa di San Francesco di Montevideo. Fu anche Segretario della “Lega Patriottica Italiana”. Nel 1917, in occasione della fondazione della “Lega Patriottica Italiana”, tenne un memorabile discorso patriottico e di orgoglio per la italianità. Compose anche numerose poesie di carattere religioso e patriottico. Non dimenticò mai la sua patria: “ho amore per la mia diletta e grande Italia”. Nel 1905, in Uruguay, vi fu una epidemia di vaiolo.
Anche in quell’occasione Padre Generoso Rocchetti mostrò tutto il suo coraggio, accompagnato da smisurata fede, portando assistenza ai malati. Fu anche Direttore Spirituale della “Congregacion de Nuestra Senora del Huerto”.
Il 21 giugno del 1924 sul quotidiano “EL AMIGO del Obrero y Orden Social” apparve un articolo in cui ci si preoccupava della sua salute e si diceva di lui “questo amato amico e degno prete del nostro clero”. Il 20 aprile del 1934 il giornale “En Bien Publico” di Montevideo annunciò, tristemente, la sua morte.

L’Associazione Culturale “Ambasciatori della fame”, già da tempo, si interessa di restituire all’Italia la memoria dei suoi figli emigrati all’estero. In particolare, nella fase iniziale, maggior attenzione è stata destinata all’Abruzzo, al Molise, alla Sicilia, alla Liguria, alla Toscana, al Veneto e alla Calabria.
Ma non sarebbe stato giusto dimenticare le altre regioni o province e il sacrificio dei loro figli. Per questo ci permetteremo di inviarvi note di emigranti provenienti dalla vostra Provincia che hanno saputo, ognuno a proprio modo, scrivere importanti pagine nei paesi dove sono andati a vivere e lavorare. Questo settore specifico è curato da Geremia Mancini, già Segretario Generale della UGL, ed oggi Presidente onorario dell’associazione Culturale “Ambasciatori della fame”.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-10-2017 alle 17:26 sul giornale del 20 ottobre 2017 - 725 letture

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