Interrogazione del Capogruppo Consiliare Jessica Marcozzi sulla questione del trasporto dializzati

2' di lettura 07/10/2017 - ​​​​​​​Nei giorni scorsi l’Anpas ha denunciato il fatto che i pazienti marchigiani nefropatici sottoposti a trattamento dialitico, ai quali sino ad oggi è stato assicurato un servizio di trasporto organizzato dalle Aree Vaste dell’Asur con oneri a proprio carico, rimangono a piedi

Quanta confusione, e quanti interrogativi sulla Sanità, settore che rappresenta il grosso del bilancio regionale. Non è ammissibile che in un settore così delicato, che da tempo attente un vero rilancio, si navighi a vista e, anzi, si ingenerino continuamente confusione e dubbi, quando, peggio, non ci troviamo a dover lottare contro tagli piombati dall’alto sui cittadini.
Nei giorni scorsi l’Anpas ha denunciato il fatto che i pazienti marchigiani nefropatici sottoposti a trattamento dialitico, ai quali sino ad oggi è stato assicurato un servizio di trasporto organizzato dalle Aree Vaste dell’Asur con oneri a proprio carico, rimangono a piedi.
La Regione Marche con la DGR 301/2017, ha escluso le persone bisognose di dialisi dalla possibilità di essere trasportate a cura del sistema sanitario regionale tramite il pulmino disabili. Un taglio, come tanti altri prima di oggi, piovuto dall’alto, senza concertazione, senza confronto, senza conoscere le reali esigenze dell’utenza, dei pazienti e di chi quotidianamente è sul campo a loro sostegno. Persone in grande difficoltà abbandonate al loro destino con conseguenti difficoltà anche per le associazioni di volontariato e le pubbliche assistenze. A questo il presidente Ceriscioli ha risposto che il trasporto è garantito per i pazienti nefropatici per il trattamento dialitico.
Ma sembra di capire che le modalità e le procedure burocratiche siano di una complessità inaudita e ingiustificabile. Chi sta male, ora deve anche perdere tempo con carte e scartoffie per vedersi garantito un servizio che giudico essenziale, doverso? Non vorrei, a questo punto, che sia stato adottato lo strumento della confusione per occultare la riduzione dei servizi.
Per questi motivi presenterò un’interrogazione urgente sulla questione: voglio capire perché sono stati adottati questi cambiamenti, che necessità c’era di farlo, perché si discriminano alcune tipologie di malati, perché si complicano le carte burocratiche per i pazienti e quando arriveranno questi benedetti rimborsi. Tempi e date certe. Dall’amministrazione esigo chiarezza.


da Jessica Marcozzi
Consigliere Capogruppo FI





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-10-2017 alle 16:45 sul giornale del 09 ottobre 2017 - 617 letture

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