I numeri dell'azzardo nelle Marche

3' di lettura 06/10/2017 - Un miliardo e 916 milioni di euro. A cosa ci stiamo riferendo con questa cifra? A quanto hanno speso i marchigiani nel corso di tutto il 2016 in slot machine, video lottery e più genericamente in scommesse e gioco dell'azzardo.

Una cifra in crescita così come accaduto in tutte le regioni d'Italia ad esclusione del virtuoso Piemonte. Un dato poi da leggere in correlazione ad un altro numero, 418, i pazienti in cura presso strutture adibite ad hoc per chi è colpiti da problemi di gioco d'azzardo patologico (acronimo GAP) o ludopatia che dir si voglia. Tre anni fa le persone in cura per lo stesso problemi erano 326. Nell'analizzare la distribuzione dei casi, Fermo si trova a metà classifica con 67 pazienti. In prima posizione c'è la provincia di Ancona con 181 casi, seguita da Pesaro con 91. La provincia di Fermo precede invece Macerata (52 casi) ed Ascoli (soltanto 27).

Ed ovviamente questi numeri rappresentano soltanto la punta dell'iceberg visibile di un fenomeno ben più grande. Ci sono persone che negano di averi problemi con l'azzardo mentre altri, pur comprendendo le difficoltà, non riescono per vergogna a rivolgersi ai centri di assistenza predisposti ad accoglierli. Si gioca nei bar, nelle tabaccherie dove il fenomeno dei gratta e vinci viene considerato un passatempo innocente e con eccessivi permissivismo vengono venduti anche ai minori di 18 anni a cui invece ogni forma di scommessa e di gioco d'azzardo è vietata categoricamente per legge.

Ed ovviamente si gioca sempre di più online. I portali specializzati pubblicizzano in TV e sulla stessa Internet i grandi incentivi offerti ai nuovi giocatori come Unibet Codice Bonus ma in rete non c'è solo il fenomeno dell'azzardo "classico". Altre forme di scommesse sono legate al trading online, la versione più aggiornata e tecnologica del giocare in Borsa. Niente di illegale o di nocivo in sé ma anche in questo caso gli eccessi patologici sono sempre più frequenti. Le statistiche e i dati aggiornati di anno in anno ci dicono che altre forme di dipendenza e assuefazione sono legate ai videogiochi online, ai social network, alla pornografia fruita in rete. A volte bisogna anche però accertarsi di non cadere in psicosi che generano pericoli da fenomeni inesistenti.

Ci stiamo riferendo al caso blue whale, questo "gioco" che si sarebbe diffuso sui social dalla Russia e che spingerebbe le persone a tendenze suicide. In realtà si è scoperto che il tutto è stato gonfiato a dismisura rispetto alle reali proporzioni del fenomeno ma proprio parlandone prima in TV e poi su tutti i mass media si è auto generato un vortice di diffusione di tale pratica nociva anche per la curiosità che ha generato e neppure le Marche sono state immuni con alcuni casi che si sono verificati nella nostra regione.

Con la tecnologia il mondo è sempre più piccoli e le opportunità, sia quelle positive che quelle negative, sono sempre più alla portata di tutti. E' dunque fondamentale, in particolare per le nuove generazioni, essere consapevoli di tali fenomeni ed essere pronti a riconoscere tutti i pericoli reali o potenziali sparsi nella rete.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-10-2017 alle 15:04 sul giornale del 07 ottobre 2017 - 1172 letture

In questo articolo si parla di attualità, redazione

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve è https://vivere.me/aNIt