VivereSalute: L’importanza di avere il microbioma interno in salute!

L’uomo possiede una complessa microflora; solo nel colon albergano circa 300 trilioni di batteri, i geni codificanti le proteine batteriche sono 360 volte più abbondanti dei geni umani, il microbioma (genoma batterico) è circa 150 volte più grande del genoma umano, inoltre esistono più di 500 specie batteriche presenti nel nostro organismo.
Le funzioni della microflora intestinale sono :
- Metabolica : Fermentazione del muco endogeno e dei residui dietetici non digeribili ( es. fibra alimentare) sintesi di vitamina K, B12, B6, assorbimento di ioni.
- Trofica : Controllo e differenziazione delle cellule epiteliali, sviluppo e omeostasi del sistema immunitario.
- Protettiva contro i patogeni (effetto barriera).
Da ciò si evince l’importanza della microflora intestinale per migliorare e mantenere il nostro stato di salute.
Infatti, attraverso un’alimentazione ricca fibre, sia insolubili che solubili (es. cibi integrali, verdure, frutta) e alimenti probiotici (es. yogurt probiotici) contribuiamo in maniera estremamente significativa a mantenere il nostro microbiota interno in salute! Diversi studi scientifici hanno dimostrato come una scelta dietetica corretta vada a potenziare la nostra flora intestinale; ad esempio nello studio scientifico: “impact of diet in schaping gut microbiota revealed by a comparative study in children from Europe and rural Africa” dove hanno messo a confronto il microbiota intestinale umano da bambini caratterizzata da una dieta occidentale (ricca quindi di grassi saturi, di zuccheri raffinati, di proteine animali, di alimenti ad alta densità calorica, e povera invece di frutta e verdura) con una dieta rurale (ricca di prebiotici); hanno osservato che il microbiota intestinale provenienti dai soggetti che facevano un’alimentazione rurali (ricca di verdure, frutta, zuccheri complessi non digeribili e quindi fibra) presentavano un’ottima flora intestinale sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo; consentendo cosi di proteggerli da infiammazioni e malattie del colon non infettive.
Inoltre uno studio clinico ha dimostrato che bere un probiotico contenente lactobacillus casei migliori l’umore in coloro che si sentivano depressi.
Ma quale è la differenza tra probiotici e i prebiotici?!
I Probiotici sono microrganismi viventi (batteri, lieviti) che se somministrati in quantità sufficienti da non essere distrutti o inattivati dall’acido cloridrico presente nello stomaco, conferiscono un effetto benefico nella salute dell’ospite.
I Prebiotici invece sono ingredienti alimentari non digeribili che stimolano in maniera selettiva la crescita e/o l’attività dei microrganismi «buoni» presenti nel tratto gastro intestinale.
Quando i probiotici e i prebiotici vengono mescolati nello stesso prodotto formano i Simbiotici.
L’assunzione di probiotici o di alimenti prebiotici favorisce una colonizzazione vantaggiosa, i meccanismi sulle modalità operative di questi microrganismi sono ancora poco conosciute, tuttavia le dinamiche maggiormente ipotizzate sono le seguenti :
- Modulazione del sistema immunitario.
- Protezione della barriera mucosale.
- Sintesi di agenti antimicrobici.
- Esclusione competitiva ( se albergano batteri buoni, i batteri patogeni, per motivi sterici ( di spazio sono esclusi).
- Soppressione dell’infiammazione intestinale.
Studi sull’uomo e sull’animale indicano chiaramente che il microbiota ha un ruolo centrale nel benessere e nella malattia; esplicano le loro funzioni attraverso :
- crescita e maturazione del sistema immunitario mucosale;
- riduzione rischio cancro: detossificazione dei metaboliti carcinogenici;
- riduzione sintomi di allergia: soppressione dell’ipersensitività;
- riduzione rischio cardio vascolare : riduzione colesterolo attraverso de coniugazione sali biliari e produzione peptidi anti ipertensivi;
- riduzione intolleranze alimentari: catabolismo ingredienti alimentari.
Quindi da domani… più prebiotici e probiotici per tutti!

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-05-2017 alle 13:02 sul giornale del 22 maggio 2017 - 1758 letture
In questo articolo si parla di nutrizionista, Dott.ssa Sonia Bolognesi, biologa